AltaRoma 2017, sfilate tra racconti d’arte e sogni d’Oriente [GALLERY]

Se Giorgio Vasari, padre indiscusso della storia dell’arte cinquecentesca, fosse stato un nostro contemporaneo, nella condizione di ammirare da vicino le creazioni di giovani stilisti e designer di indubbio talento che, tra una location suggestiva e l’altra, hanno sfilato in queste prime tre giornate dell’edizione invernale di AltaRoma 2017, l’evento di alta moda più seguito della Capitale, probabilmente avrebbe riveduto e corretto una delle sue frasi più famose, aggiungendo che, oltre alla pittura, scultura e architettura, anche la moda è sorella del disegno.

Rani Zahkem
Rani Zahkem

Per rendersene conto, basta lasciarsi trascinare dal racconto intimista e suggestivo dei dieci abiti della nuova capsule collection di Filippo Laterza, presentata giovedì scorso a Via Margutta, dove le linee, lo stile e le forme delle più grandi artisti del Novecento, da Vincent Van Gogh a  Sonia Delaunay, da Georgia O’Keeffe a Henri Matisse e Lucio Fontana, fino ad arrivare a Tamara de Lempicka, Yayoi Kusama, Kazimir Malevič, Gustav Klimt e Yves Klein, prendono vita in gioco di luci ed ombre, di colori vivaci e ben bilanciati, non più espressi sulla tela, ma morbidi e avvolgenti attorno ai corpi esili delle modelle (rese ancor più eleganti ed eteree dal make up naturale e uniforme, eseguito ad hoc da alcune professioniste della “Romeur Academy Beauty”).

Ricercata e raffinata è anche la proposta di Rani Zakhem, dedicata a uno dei periodi storici più trasgressivi e stravaganti del XX secolo, gli anni 80. Lo scintillio della notte in discoteca, l’eco delle risate delle icone del tempo, Bianca Jagger e Dalidà, vere muse ispiratrici di questa collezione, e le atmosfere da jet-set rivivono nelle jumpsuit fantasia, negli ampi e voluminosi outfit dalle tonalità pure ed intense, negli abiti a sirena dalle scollature vertiginose e dai preziosi ricami floreali, che contribuiscono a plasmare e definire la personalità della donna Zahkem, sempre più elegante, dinamica e sicura di poter osare.

AltaRoma 2017: le proposte di Persechino e Camaiani

Sogni d’Oriente, trasparenze e giochi di luce ed ombre, invece, sono al centro della nuova collezione P/E  di Sabrina Persechino, presentata sabato 28 gennaio. Ispirandosi all’intaglio della Jaali, la pietra che attraverso un’abile lavorazione diventa grata e finestra, la designer va oltre, esplora e attinge al mondo della geometria e alle atmosfere incantate e seducenti di “Mille e una notte”, dando vita a dei modelli dal taglio simmetrico e iper femminili, dove colori come l’oro, il bianco e il nero si alternano sapientemente sulla passerella.

Chiude il cerchio di questo racconto suggestivo, dove l’arte e la simmetria, declinate in tutte le loro forme, la fanno da padrone nelle prime, tre giornate di AltaRoma 2017, Vittorio Camaiani che, nella lussuosa cornice del “Westin Excelsior” di Via Veneto, ha reinterpretato, in chiave contemporanea, lo stile dell’artista di spicco della corte spagnola di Re Filippo IV, Diego Velázquez. Sì quindi alle linee a trapezio per camicie e abiti, a morbidi pantaloni in seta, in lino e in cotone, che abbracciano i corpi longilinei delle modelle, all’estrosa gonna la cui forma richiama l’Infanta Margarita, protagonista di un capolavoro del pittore, “Las Meninas”, il tutto impreziosito da fantasie -micro spinati su organza, fantasia batik dove il baffo di Velazquez diventa motivo barocco- e colori di contrasto, che vanno dal rosso al grigio chiaro, dal bianco al nero, passando per l’azzurro, che donano dinamicità e intensità agli outfit e contribuiscono a rendere la donna Camaiani regina del suo tempo.

 

 

 

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