Hotel Rigopiano dopo la valanga [video]
All’ hotel Rigopiano dopo la valanga è tempo di bilanci e adii. In questa settimana giornali, tv, web e social networks non hanno fatto altro che diffondere testimonianze sul resort di lusso abruzzese, immagini e video sul prima e dopo il disastro. Carlo Cardinali, il responsabile delle attività di soccorso nell’area, ha dichiarato “nulla è come era allora. Abbiamo spostato macerie e cumuli di neve ogni giorno per poter lavorare e abbiamo aperto nella neve delle nuove vie d’accesso all’albergo per arrivare con i mezzi pesanti. Ma quando siamo arrivati qui, c’era soltanto una distesa di neve e tronchi d’albero alta quattro metri. L’unica parte dell’albergo che spuntava fuori è quella là, tutto il resto era sotto”. Intanto sono tornati alla luce i verbali della Commissione valanghe del comune di Farindola. Istituita nel 1999, l’organo venne sciolto (non è dato sapere bene il motivo) nel 2005, quando invece sarebbe servita di più. “La zona deve essere tenuta sotto stretto controllo!”, dichiarava Pasquale Annetti, consulente della commissione e guida alpina.
Ad una settimana esatta dalla valanga (dalla potenza distruttiva di 4.000 camion) può essere messa definitivamente la parola “fine”. Infatti, intorno alle 23 di ieri sera i vigili del fuoco hanno estratto da quella agghiacciante distesa di macerie, neve e tronchi d’albero i corpi degli ultimi due dispersi. Ormai da alcuni giorni la parola “speranza” era scomparsa dalle labbra di tutti; il desiderio era quello di tirare fuori i corpi delle ultime vittime e abbandonare quel luogo di dolore. Bilancio totale: 29 vittime e 11 sopravvissuti.
All’ hotel Rigopiano dopo la valanga arriva anche il momento del malcontento nei confronti del governo da parte degli eroi di questa e tante altre situazioni di crisi: “tutti sprecano parole di stima e affetto nei nostri confronti quando ci sono emergenze come quella del Rigopiano. Poi, quando si spengono i riflettori, la politica si dimentica abbastanza facilmente di noi” afferma Danilo Zuliani, responsabile nazionale Cgil dei Vigili del Fuoco. L’oggetto del malcontento è la busta paga per il mese di gennaio ricevuta senza i ben noti 80 euro, come carabinieri e polizia.
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