La baby blogger siriana scrive a Trump: “La pace è importante per ognuno di noi”
Si chiama Bana al-Abed, ha solamente 7 anni ed ha contribuito a far conoscere al mondo la tragica quotidianità di Aleppo. Con i suoi tweet quotidiani, infatti, la bambina ha focalizzato l’attenzione del mondo virtuale sulle condizioni di vita degli abitanti dei quartieri della parte orientale della città, quella in mano ai ribelli. L’abbiamo vista in brevi filmato realizzati con uno smartphone insieme ai suoi fratelli, Mohamed di cinque anni e Noor di tre anni, abbiamo letto i suoi tweet brevi ma significativi: “Disegno con i miei fratelli, prima che gli aerei ad Aleppo inizino a colpire. Abbiamo bisogno di pace per disegnare”; “Le bombe hanno colpito un’altra casa, come si può vedere”; “La mia anima potrebbe essere presa in qualsiasi momento dalle bombe che cadono qui”…. Le forze siriane, supportate dall’aviazione russa, hanno bombardato i quartieri orientali della città, e da un anno Bana al-Abed non può andare a scuola, giocare con i suoi amici, così, quando è possibile, utilizza internet, nonostante il segnale non sia mai stabile, per connettersi con il mondo virtuale e comunicare con il mondo.
Il suo account Twitter, @alabedbana, ha raccolto migliaia di seguaci in questi ultimi giorni, ed ora che si è rifugiata in Turchia, Bana al-Abed ha scritto una lettera al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, chiedendogli di aiutare i bambini siriani: “Sono una dei bambini siriani che ha sofferto per la guerra in Siria. Adesso che sono in Turchia posso uscire e stare bene. Posso andare a scuola anche se non lo faccio ancora. Ecco perché la pace è importante per ognuno di noi, anche per lei”. Fra le oltre 300mila vittime, in sei anni di guerra civile, vi sono almeno 15mila bambini e, come scrive la stessa Bana, “milioni di bambini siriani non stanno come me a causa della guerra e soffrono in diverse aree della Siria”.
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Twitter: @Claudia78P