Hotel Rigopiano: si spengono le speranze di trovare qualcuno vivo

Nelle ultime ore l’Hotel Rigopiano ha restituito solo cadaveri e lentamente le speranze di trovare qualcuno vivo si stanno spegnendo. Si sperava ancora in un ultimo ambiente inesplorato ma anche quella speranza sembra caduta.

015112886-6aee471d-ea92-4fad-b001-cdba76279445A una settimana dalla tragedia il bilancio delle vittime è salito inesorabilmente, 21 morti accertati e la speranza di trovare qualcuno ancora in vita si riduce a un lumicino: l’Hotel Rigopiano, tra ammassi di neve ghiacciata, detriti e fango, potrebbe essere diventato una tomba.

Se si dice che la “speranza è l’ultima a morire”, nessuno dice ufficialmente che non c’è alcuna possibilità di trovare chi manca all’appello, ancora 8 dispersi e nonostante la tenacia dei vigili del fuoco che imperterriti continuano a scavare da giorni, con la stessa e costante speranza, gli sguardi e le parole a mezza bocca di chi scende giù dalla montagna valgono molto di più: “è follia solo pensarlo, che qualcuno possa essersi salvato”.

Sono 11 i sopravvissuti al disastro e tra loro 4 bambini, tra cui Edoardo e Samuel, legati dallo stesso e crudele destino,  qualcuno dovrà spiegare loro che mamma e papà non ci sono più e sono degli angeli volati in cielo. Intanto c’è chi continua a sperare e soprattutto pregare, domandandosi il perché sia accaduto tutto questo, ma soprattutto di chi è la colpa?

Per alcuni doveva essere una vacanza sulla neve, per altri un modo originale di festeggiare una ricorrenza, come un anniversario o un compleanno, per altri ancora un modo per recuperare energie o per uscire da una crisi passeggera. Ora c’è chi non abbraccerà mai più mamma e papà, chi non prenderà più la mano della propria dolce metà e chi non stringerà più stretto al petto il proprio figlio.

A Rigopiano, dopo un primo raggio di speranza, lunedì sera, dopo il ritrovamento dei tre cuccioli di Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi, mascotte dell’albergo, le speranze diminuiscono di ora in ora. Tutto era riposto un ultimo muro alto 80 centimetri, ma che il vento fosse purtroppo girato definitivamente al peggio, lo si è compreso purtroppo nella tarda serata di lunedì, quando i vigili del fuoco sono riusciti finalmente a bucare il muro che separava la parte già controllata dell’hotel dalle cucine e dalla zona bar e si sono trovati di fronte all’inferno.

immagini.quotidiano.net“Dietro quel muro – spiegano – c’è un ammasso di neve ghiacciata e compatta, tronchi d’albero, fango, detriti della frana e pezzi di cemento. Tutto frullato insieme. Mai vista una cosa simile. L’unica cosa che ci possiamo augurare, a questo punto, è che siano tutti lì e che li troviamo prima possibile”. 

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