Raggi indagata: arrivato l’avviso di garanzia
Raggi indagata- Finalmente è arrivato: l’avviso di garanzia a Virginia Raggi, che a ragion veduta tutti si aspettavano, è arrivato. L’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe avvenuta subito dopo Natale. Il 30 gennaio prossimo la sindaca di Roma dovrà comparire davanti ai giudici coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Le ipotesi di reato sarebbero l’abuso d’ufficio e falso.
Raggi indagata- Le vicende di cui si tratta sono oramai note e riguardano la nomina di Renato Marra a capo del Dipartimento del turismo del Campidoglio, nomina effettuata in conflitto di interessi dal fratello Raffaele Marra quando era capo del personale del comune di Roma. La Raggi all’epoca avallò la nomina assumendosene la piena responsabilità politica, salvo poi revocare la nomina stessa e licenziare il Marra Raffaele a seguito del suo arresto per corruzione, avvenuto a dicembre, per vicende che risalgono al 2013.
Raggi indagata- Ad aprire la querelle sulla nomina di Renato Marra è stato il DIRER e cioè il sindacato dei dirigenti e dei quadri delle regioni. A metà novembre il DIRER ha presentato un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione che riguardava due aspetti della vicenda: il primo attiene all’ultima nomina di Renato Marra ad opera del fratello e quindi in conflitto di interessi; il secondo aspetto riguarda un po’ tutta la carriera del Marra all’interno del Campidoglio a partire dal 2006 e mette in dubbio che il Renato Marra abbia i titoli per ricoprire l’incarico dirigenziale affidatogli dal fratello e dalla Raggi. Su questa seconda parte dell’esposto, anche se molto interessante, nulla quaestio dato che la Raggi ha già revocato la nomina.
Raggi indagata- Relativamente al primo aspetto, l’esposto mette in luce che Raffaele Marra, a mente del Codice di comportamento dei dirigenti pubblici non avrebbe potuto prendere decisioni o svolgere attività che potessero coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti o affini entro il secondo grado, quindi fratelli inclusi. L’ente anticorruzione analizzato l’esposto del DIRER ha poi stilato una relazione, che rilevando profili di illegittimità, ha spedito all’autorità giudiziaria. Quindi da circa un mese, Raffaele Marra e la Raggi sono indagati, in concorso, per abuso d’ufficio; lui per aver partecipato alle procedure di nomina del fratello e lei per non aver impedito il fatto. Inoltre la Raggi è indagata per falso in atto pubblico per aver comunicato alla responsabile dell’anticorruzione del comune di Roma, Mariarosa Turchi di aver agito nella vicenda in piena autonomia, anzi che Raffaele Marra fosse un semplice esecutore delle sue volontà… Cose forse dette nel tentativo di salvare il suo fidato Raffaele (poi comunque arrestato per vicende del 2013) e la poltrona di Renato (che su quella poltrona non si siederà mai) ma che stanno inguaiando la “lungimirante” Raggi.