Hotel Rigopiano: le ultime speranze dei soccorritori

Sale a 14 il bilancio delle vittime dell’hotel Rigopiano. Ieri infatti sono stati estratti altri 3 cadaveri. Due sono un uomo e una donna ancora da identificare, il terzo è quello di Linda Salzetta, estetista del paesino e sorella di Fabio, il tutto fare dell’hotel. Fabio ha aiutato e sta aiutando i soccorritori nelle ricerche e anche lui è scampato alla tragedia. Complessivamente le vittime accertate sono 14, mentre scende a 15 il numero dei dispersi. Le ultime speranze dei soccorritori sono riposte in un unico muro. Un muro portante spesso 80 centimetri che separa la cucina dal bar. I vigili del fuoco stanno cercando di aprire un varco. Sono praticamente gli ultimi due vani ancora da controllare, oltre alle camere che, però, sono state completamente travolte dalla valanga.

hotel rigopianoI soccorritori sperano in una bolla d’aria che potrebbe essere rimasta, chiusa da quel muro. È una speranza sottilissima ma c’è. Sono 70 i vigili del fuoco che lavorano incessantemente sulle macerie dell’hotel: a rotazione, 24 ore, sotto la neve, al gelo, in mezzo alla nebbia fitta. Un lavoro immane e straziante. La speranza è l’unico motivo che li porta ancora a scavare. Ieri, finalmente, si è riusciti a liberare la strada di accesso all’hotel. Questo ha consentito l’arrivo dei mezzi pesanti che sono indispensabili per liberare il luogo dalle macerie e dai detriti.

Intanto si iniziano a celebrare le esequie delle prime vittime della tragedia dell’hotel Rigopiano. Decine di persone alle camere ardenti di Alessandro Giancaterino e Gabriele D’Angelo, i cui funerali sono previsti per oggi. Mentre i primi superstiti sono stati dimessi dall’ospedale di Pescara. La famiglia Parete, l’unica interamente salva, sta bene e può tornare a casa, come anche i due fidanzati di Giulianova Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. I due bambini estratti dalle macerie, Edoardo e Samuel, rimangono invece nel reparto di pediatria, non hanno ferite e fisicamente stanno bene ma la loro permanenza “è dovuta a una continuità di protezione psicologica”.

 

Twitter: @g_gezzi

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