Neonato scomparso in Sicilia, la denuncia di una migrante
Neonato scomparso all’ospedale di Caltagirone. Questo è quanto denunciato dalla madre, una migrante nigeriana di 25 anni ospite del Cara di Mineo. La donna, il 9 gennaio scorso, ha partorito una bambina quando invece aspettava due gemelli. Avrebbe anche della documentazione medica a provare la sua dichiarazione. La procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta sul caso del neonato scomparso.Il Procuratore Giuseppe Verzera ha dichiarato “Stiamo svolgendo gli accertamenti del caso ed al momento il fascicolo è conoscitivo. Aspettiamo l’esito di esami e perizie. Stiamo verificando cosa sia veramente accaduto”. A prova di quanto affermato dalla donna ci sarebbe un’ecografia eseguita nell’Ospedale Santo Bambino di Catania nella quale si evidenzia la presenza di due feti. La donna,dopo aver partorito, ha potuto vedere la sua bambina solamente quattro giorni dopo il parto, quindi non si è accorta inizialmente della mancanza del secondo. Il parto è avvenuto tramite taglio cesareo.
L’Ospedale di Caltagirone ovviamente si difende. Da un’ecografia effettuata nel nosocomio si aveva evidenza della presenza di un solo feto, la bambina che poi è effettivamente nata. La procura ha disposto il sequestro di tutto il materiale riguardante il caso in ambedue gli ospedali. La donna, che è assistita legalmente e psicologicamente dagli esperti del Cara di Catania, è sbarcata in Sicilia dalla Libia, dopo che, durante la permanenza in Libia, ha conosciuto un ragazzo maliano del quale è rimasta incinta. Una volta arrivata in Italia è stata ricoverata al Santo Bambino di Catania per poi partorire all’Ospedale di Caltagirone. Secondo le sue dichiarazioni, anche le prime ecografie fatte in Libia evidenziavano la presenza di due feti. Sul caso ora farà luce, si spera, la Procura, nel mentre la donna vive con l’angoscia. Secondo lei il neonato scomparso è stato rapito e si spera vivamente che abbia torto e che sia solamente tutto un equivoco dovuto al fatto che la donna non parla italiano e che forse, durante la prima visita a Catania, abbia frainteso quanto detto dai medici che l’hanno visitata
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