Facebook: è guerra alle ‘fake news’
E’ guerra aperta contro le fake news. Facebook ha deciso di attuare una politica inversa alla caccia alle bufale: intensificare e rafforzare i rapporti comunicativi con editori e media in modo da ampliare il numero di lettori consapevoli e promuovere contenuti di qualità in rete. Mark Zuckerberg ha annunciato una nuova iniziativa sulla propria piattaforma che si chiamerà “Progetto Giornalismo Facebook” e che consisterà in una specie di “alfabetizzazione” sulle notizie fondata su tre strategie.
Innanzitutto è fondamentale la collaborazione con gli editori e i media per sviluppare formati e layout nuovi per pubblicare storie e notizie in un modo più efficace, prendendo come modello di riferimento gli instant articles. La seconda strategia si propone di formare gli addetti ai lavori, grazie a strumenti privilegiati messi a disposizione di giornalisti ed editori da parte del social network; in questa maniera verrebbe migliorata la diffusione delle notizie. L’ultimo aspetto del progetto riguarda gli utenti di Facebook e, più precisamente, la lotta alle “fake news”. Facebook metterà infatti a disposizione dei suoi quasi due miliardi di iscritti del materiale educativo per agevolare la scelta delle notizie e riconoscere le eventuali (e ricorrenti) bufale.
Il dibattito sul problema delle fake news è ben radicato e per questo genera confusione su confusione, in qualunque ambito. Prendiamo ad esempio il referendum costituzionale di dicembre: per gli utenti meno esperti del settore e meno abili nel distinguere fonti attendibili di informazioni ( e cioè la maggior parte della popolazione), si è generata un’enorme bolla di confusione.
Margaret Sullivan, Media Editor del Washington Post, ha chiesto che si mandasse in pensione il termine, proprio perché di per sé fuorviante. La giornalista propone di distinguere tra cose diverse. Una bufala è ben diversa da un errore giornalistico. Una situazione diversa ancora è l’elaborazione complottistica. Il Wall street Journal informa che tra i primi interlocutori di Facebook per questa iniziativa, ci sono il Washington Post, Fox News e BuzzFeed.
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