Obamacare: verso l’abrogazione della riforma

Con 227 voti a favore e 198 contrari la Camera del Congresso americano approva la risoluzione sul budget, con cui si chiede alle commissioni di Camera e Senato di redigere il testo definitivo per l’abrogazione della riforma sanitaria voluta da Obama, la cosiddetta ‘Obamacare‘, entro il 27 gennaio.

Il Presidente uscente Barack Obama aveva dichiarato: “Con questa riforma onoriamo il principio fondamentale secondo cui quando si tratta di salute, ciascun cittadino ha il diritto a delle garanzie”. E in effetti la legge, approvata nel 2010 ed entrata in vigore nel 2014, estendeva a circa 48 milioni di statunitensi non assicurati il diritto/dovere di stipulare una polizza con prestazioni minime garantite (incluse le cure per i figli fino a 26 anni), pena il pagamento di sanzioni. Dunque una copertura sanitaria accessibile a tutti: attraverso l’iscrizione al sito del governo era infatti possibile comparare i prezzi delle diverse compagnie assicurative e quindi scegliere la più conveniente. Il problema degli ultimi anni forse è stato il rincaro dei prezzi da parte delle stesse compagnie, ma va riconosciuto ad Obama il merito di aver dato una copertura sanitaria anche a chi prima non poteva permettersela.

“L’Obamacare sarà presto storia” ha scritto Trump su twitter; all’indomani delle elezioni si era già scagliato contro la riforma voluta da Obama: ”la gente deve ricordare che l’Obamacare non funziona, e non e’ a buon mercato”. L’abrogazione dell’Obamacare infatti è uno degli obiettivi principali dei repubblicani, i quali però risultano essere piuttosto divisi al loro interno sulla questione: certo, la maggior parte, auspica la totale cancellazione della riforma, come dimostrano l’esultanza dello speaker della Camera Paul Ryan: “Siamo di fronte a un passo fondamentale”. Altri invece sono intimoriti dal possibile vuoto che la sua eliminazione potrebbe creare, per cui molti assicurati potrebbero trovarsi “scoperti” mentre viene elaborata una nuova riforma. C’è quindi l’eventualità che dell’Obamacare venga mantenuto almeno l’impianto generale.

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