Orgia al Teatro India: Pasolini contro la “normalità”

Torna Orgia al Teatro India di Roma. La regista Licia Lanera, all’interno del percorso Roma per Pasolini inaugurato il 2 novembre 2015, omaggia il ragazzo di vita riproponendo uno spettacolo viscerale e ribelle nello stesso teatro dove vide la luce lo scorso anno. Due microfoni in proscenio e una poltrona al centro delimitano lo spazio d’azione in cui i protagonisti violenti e disinibiti (interpretati da Licia Lanera e Nina Martorana) sentono paura, eccitazione, scalciano, ridono e muoiono. Tre quadri realizzati da Giorgio Calabrese riproducono tre diverse “stanze della memoria” in cui il sadico mondo interiore prende vita (ma sarebbe interessante comprendere come mai sia stato scelta proprio l’arte di quel secolo…).

Pasolini nel 1968 diceva “Orgia è il dramma della disperata lotta di chi è diverso contro la normalità che respinge ai margini, che rinchiude nel ghetto, è il rapporto tra diversità e storia“. La rassegnazione è l’ unica forma di libertà. E davanti gli occhi del pubblico le attrici interpretano la sola maniera in cui sopravvivere al potere che domina l’intero sistema.  Orgia al Teatro IndiaSe il prologo di Orgia dialoga direttamente con la platea grazie alla luce in sala, i sei atti sadomasochistici successivi tirano nuovamente su la quarta parete, ingabbiando i personaggi borghesi nel proprio annichilimento. Dice Lanera: “sono l’Uomo e la Donna perché io sono già quell’ambiguità, non c’è bisogno di travestimenti. La tragedia è di entrambi, solo la prostituta è totalmente inconsapevole del mondo”.

La tragedia della diversità si intreccia nel poeta “corsaro” con la tragedia della morte linguistica. Ma il paradosso vuole che questo testo possieda una profondità umana abissale ed apparentemente contorta che l’ interpretazione di Licia Lanera riesce a convogliare, pur sempre a fatica e talvolta in azioni portate avanti troppo a lungo, verso il pubblico. La regista e Nina Martorana si offrono entrambe interamente agli spettatori, sino a restare senza veli. E’ una scelta forte e coraggiosa, ma, d’altronde, l’unico modo per essere fedeli a Pasolini è “mettere a nudo” l’umanità.

Molte scelte della regista sono state frutto della stessa forte istintualità che trasmette la sua interpretazione. La semplice schiettezza nel raccontare è evidente: ” ho scelto il microfono per risuonare meglio, il cappuccio per trincerarmi, una sottana per ritrovare la mia femminilità, delle Cult ai piedi per non cedere alla tentazione della griffe, la musica di Gurdjief per lo strazio e il rap di Eminem per la rivolta”.

Orgia al Teatro India torna, dopo aver partecipato alla Rassegna Garofano Verde di Rodolfo di Gianmarco l’anno scorso, fino al 15 gennaio. Il lavoro fortemente riflessivo e irriverente della Compagnia Fibre Parallele rientra coerentemente nel progetto stagionale dei Teatri di Roma Umanità in movimento; e in particolare trova uno spazio espressivo ideale nella natura sperimentale del Teatro India.

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