Nuovo decalogo per gli indagati del M5S
Arriva il nuovo decalogo per gli indagati del Movimento Cinque Stelle. Pubblicato ieri sul blog di Beppe Grillo è ora sottoposto alla votazione degli iscritti. ‘No a sanzioni automatiche’ è la nuova linea del partito guidato dall’ex comico genovese. Il Movimento, dunque, abbraccia la presunzione d’innocenza nel proprio regolamento interno. Un avviso di garanzia o di conclusione delle indagini non sarà più motivo sufficiente per subire sanzioni disciplinari all’interno del Movimento.
I reati commessi con dolo, tranne i reati d’opinione, saranno sempre sottoposti al giudizio del Garante (Beppe Grillo) e del Collegio dei Probiviri che potranno così valutare caso per caso la gravità delle accuse e, eventualmente ricorrere a sanzioni disciplinari. L’accusato potrà sempre rivolgersi al Comitato d’appello del Movimento Cinque Stelle. Nel nuovo decalogo per gli indagati del Movimento Cinque Stelle viene introdotto l’obbligo di informazione. Ogni portavoce – così vengono definiti gli eletti del M5S – ha dunque l’obbligo di informare i vertici di partito qual’ora abbia notizia di un procedimento in atto nei propri confronti. La comunicazione dovrà essere riferita attraverso il sito internet del Movimento.
L’obbligo viene esteso anche a tutti gli Amministratori. Sindaci e Presidenti di Regione eletti nelle liste del Movimento Cinque Stelle, sono tenuti a far rispettare il nuovo decalogo e il codice etico del Movimento anche ai componenti delle proprie giunte, anche se non eletti con le liste del Movimento. Qualcuno ha già letto nel nuovo decalogo a 5 stelle un salvagente per Virginia Raggi, sindaco di Roma. Non ci sono procedimenti in atto, a quanto ne sappiamo, a carico della Raggi ma è del tutto evidente come Grillo e il suo partito vogliano alzare gli scudi intorno al Campidoglio. Che ci sia una nuova tempesta in arrivo sulla già tormentata giunta Raggi?
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