3 giorni ad Amatrice: quali parlamentari hanno accettato la sfida di Pirozzi?

3 giorni ad Amatrice 

A destare l’attenzione, negli ultimi giorni, è stato l’invito del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, il quale ha lanciato un singolare appello a tutti i parlamentari, cioè di recarsi ad Amatrice per trascorrere alcuni giorni al fianco dei cittadini. «Lancio un appello: il 27, 28 e il 29 (dicembre, ndr) un deputato per ogni gruppo parlamentare venga a stare tre giorni insieme a me per accrescere le sue conoscenze e stare tutti insieme. Voglio dare questa opportunità straordinaria al Parlamento». Una grande iniziativa, efficace soprattutto per tenere alta l’attenzione sulle località colpite dal sisma, oltre che ad essere funzionale a migliorare le attuali condizioni di vita dei cittadini.

 

L’invito dunque è stato lanciato per un’iniziativa della durata di un week end all’incirca, di cui Pirozzi, dimostratosi sin dall’inizio un Sindaco di spessore d’animo, non ha fatto alcun mistero: «Si dorme nei container, si fa un corso di formazione accelerato, per capire quello che succede quando c’è un dramma o una disgrazia. Mi auguro che un parlamentare per ogni gruppo politico venga a stare tre giorni con me. Lancio questo appello, sarebbe una cosa straordinaria, in un momento in cui il popolo pensa che la politica stia distante dalla gente. Così i politici potranno stare al mio fianco e avranno un quadro a 360 gradi della situazione. Li invito a stare qui con me, tutti con gli scarponi perché qui c’è il fango. Niente scarpe con i tacchi, niente scarpe con le suole. Stiamo insieme e lavoriamo. Questa può essere una grande esperienza umana per i parlamentari che poi, non dimentichiamocelo mai, lavorano per il popolo».

3 giorni ad Amatrice

 

Una proposta il cui obiettivo è stato quello di permettere ai politici di toccare con mano quella quotidianità piena di disagi che tutte le persone dilaniate dal sisma si ritrovano a vivere ogni giorno. In questo modo i parlamentari hanno avuto la possibilità di conoscere le condizioni in cui versano tutti coloro che hanno deciso di non abbandonare il territorio e che si ritrovano, oggi, a combattere quotidianamente contro quel lungo 24 Agosto. C’è poi la speranza che questo incontro possa essere d’aiuto alle istituzioni governative per avere un quadro complessivo dei problemi così da poter migliorare le condizioni stesse dei cittadini.

 

Nonostante i notiziari televisivi, qualche giorno fa, abbiano lanciato un servizio in merito a questa iniziativa, a quanto pare ad oggi, in conclusione della stessa, essi non hanno tenuto a cavalcare nuovamente la notizia mollando così gli ormeggi e abbandonando la nave, così come accade in tanti altri casi, lasciando nel profondo oblio l’epilogo effettivo di questa iniziativa. Ecco perché noi ci siamo chiesti quanti e quali parlamentari abbiano accettato l’invito recandosi ad Amatrice, provando a comprendere quanta partecipazione effettivamente ci sia stata. Naturalmente, in questo caso recarsi in una località colpita dal sisma significa farlo non come è solita fare la maggior parte dei politici, ovvero sotto forma di visita lampo, bensì vivere realmente due o tre giorni a stretto contatto con le persone, ben lontani da frasi convenevoli e discorsi scritti dallo strategico spin doctor di turno.

Pirozzi parlamentari

A conti fatti sono stati 11 i parlamentari che hanno accolto l’iniziativa. Il primo a rispondere e aderire alla richiesta del Sindaco Pirozzi è stato Luigi Di Maio insieme ad Elena Fattori (M5S). Hanno fatto seguito le risposte di Fabio Melilli, Nazareno Pilozzi, Renzo Carella (Pd), poi quelle di Barbara Saltamartini (Lega Nord-Noi con Salvini) e Toni Matarelli (Gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile). E infine per concludere quelle di Dorina Bianchi (Area Popolare-Ncd), Marco Marcolin (Scelta Civica-Ala), Gianluca Pini (Lega Nord-Noi con Salvini) e il senatore Francesco Aracri (Fi-Pdl).

 

Una partecipazione che non può di certo essere catalogata come deludente ma neanche come soddisfacente. Potrebbe definirsi moderata, con il sentore che alcuni partiti abbiano partecipato quasi come a voler schierare uno o due parlamentari, quando forse, a occhio, sarebbe potuta esserci davvero un’alta partecipazione da parte di quegli stessi parlamentari che sotto i riflettori, fino a ieri, hanno dispensato parole di buonismo e di volontà di fare – e fare anche molto e bene – nei confronti di tutte le località colpite dal sisma.

 

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