Stanotte a San Pietro, quando la cultura trionfa negli ascolti
Trasmettere la passione per la storia dell’arte ed educare al culto del bello in tv può rivelarsi un’arma a doppio taglio: si può rischiare di non convincere e di rimanere incastrati in un vortice di immagini poco definite, gesti manieristici, e termini altisonanti e mal interpretati da un pubblico annoiato e ansioso di cambiare canale durante la pubblicità, oppure si possono raccontare, in alta definizione, le bellezze artistiche del nostro Paese, non rinunciando ad una spiegazione chiara, analitica ed articolata del conduttore. Per nostra fortuna Stanotte a San Pietro, il programma condotto da Alberto Angela, appartiene alla seconda categoria.
Andata in onda martedì sera, 27 dicembre, su Rai 1, e premiata negli ascolti con 25.4% di share – un risultato straordinario e sorprendente anche per il figlio del grande Piero Angela, amatissimo dai telespettatori e avvezzo già da tempo a questo tipo di operazioni televisive, e per la Rai dei grandi numeri, nonostante l’evidente crisi mediatica, dovuta ad una progressiva decadenza della tv generalista e alla parallela crescita delle piattaforme digitali, come Netflix-, la trasmissione altro non è che la riprova di un mondo accessibile e che ci appartiene dalla nascita, un viaggio esclusivo, poetico e avvincente attraverso le opere d’arte che abitano e colorano lo stato vaticano.
Stanotte a San Pietro: i luoghi raccontati e la reazione dei fan al programma
Grazie alle tecniche della polizia scientifica e a un linguaggio chiaro, universale e a tratti estremamente pop, del conduttore e dei suoi ospiti, Giancarlo Giannini e Carlo Verdone, il pubblico a casa, anche giovanissimo, ha potuto ammirare i capolavori senza tempo custoditi nei “Musei Vaticani” (tra questi, fanno capolino anche le quattro “Stanze di Raffaello”), i meravigliosi affreschi della “Cappella Sistina” e all’arcinota “Pietà”, entrambi realizzati da Michelangelo, e i luoghi normalmente chiusi al pubblico come l’ “Archivio” segreto, la caserma delle Guardie Svizzere e la gendarmeria, una vicinanza popolare che contribuisce a dar voce quella convinzione che, se ben realizzati e presentati, i programmi a divulgazione scientifica e culturale possono diventare un fiore all’occhiello del servizio pubblico e una risorsa importante per le reti generaliste.
E, se per il popolo del web, le centinaia di commenti degli utenti su Twitter durante la diretta di Stanotte a San Pietro e i meme esilaranti e affettuosi come “Io divulgo forte”, bastano ad incoronare Alberto Angela (dopo il padre, Piero) re dei divulgatori scientifici in tv, per i vertici di Viale Mazzini è tempo di soffermarsi sull’ipotesi di arricchire il palinsesto della prima serata di Rai 1 con un altro appuntamento -magari fisso-, con la cultura in tv.
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