Bassong, è lui il Pallone Sfiga 2016
Bassong, chi era costui? Come ogni fine d’anno la selezionatissima giuria di France Football ha eletto il pallone d’oro e quest’anno il vincitore non poteva che essere Cristiano Ronaldo. Non poteva che essere così visto che è il primo nella storia ad aver vinto nello stesso anno Champions, Mondiale per club ed Europeo col suo Portogallo. Ma che banalità sarebbe parlare ancora di lui. Nel corso dell’anno abbiamo parlato spesso di storie di sportivi sfigati, di personaggi che crollano sul traguardo, di simpatici lestofanti o comunque sportivi che non potendo ambire ai traguardi del blasonatissimo portoghese ci sono entrati comunque nel cuore ma per motivi diversi dal merito sportivo.
E quindi se France Football assegna il pallone d’oro al migliore noi, più modestamente, vogliamo assegnare il Pallone Sfiga e il vincitore non può che essere lui. Sebastien Bassong, francese di nascita e camerunense d’adozione (in genere accade il contrario, ma Bassong si distingue in tutto) e d’origine. Perché anche lui ha, a suo modo, stabilito un record. Negli ultimi dieci anni è retrocesso sei volte. Nessuno c’era mai riuscito ed essendo il nostro eroe ancora 30enne ha anche la possibilità di migliorare il suo poco invidiabile record. E non solo con una maglia, il suo manto di sfiga si è posato su Metz, Wolverhampton, Newcastle e Norwich. C’è da dire che anche la nazionale del Camerun ha avuto i suoi bei problemi ad averlo tra le sue fila. Sfiga, non altro, perché Bassong non è male, ha vinto dei premi personali e per ben due volte è stato eletto dai suoi tifosi miglior giocatore della stagione. Ma come Re Mida quel che toccava trasformava in oro, Bassong quel che tocca trasforma in un disastro. Ma andiamo a ripercorrere la sua carriera da incubo.
I disastri sono iniziati proprio al suo esordio, nel Metz, dieci anni fa. Proveniente dalle giovanili esordisce in Ligue 1 dove la sua squadra, non per colpa sua ovviamente, arriva ultima vincendo solamente cinque gare. La stagione successiva guadagnano subito la promozione ma il campionato nella serie regina del 2008 è nuovamente fatale al Metz e al nostro Pallone sfiga: altra retrocessione con solo 5 vittorie all’attivo. Ma si è fatto notare, dall’Inghilterra arriva un’offerta dal blasonato Newcastle. La grande occasione! In quel Newcastle ci sono giocatori di un certo pregio: l’ex interista Martins, Owen, che in realtà gioca pochissimo in quanto infortunato cronico, Viduka, Geremi, Butt. Bassong diventa comunque titolare e il Newcastle, contro ogni previsione, dopo 20 anni retrocede. Ma Bassong viene eletto dai tifosi Player of the year. Perché è vero che dove arriva porta disastri ma gioca con cuore e impegno, e i tifosi ancora ignorano di cosa è capace. Si è fatto notare, lo chiama il calcio che conta. Lo chiama il Tottenham. Qui di retrocessioni non ne può rischiare. Segna anche all’esordio. Ma dopo due anni lo cedono in prestito al Wolverhampton. Con i Wolves in zona pericolosa l’arrivo di Bassong sembra portare nuove energie. Infatti vincono all’esordio in trasferta sul campo del Qpr. Ma poi non vinceranno mai più. E retrocederanno. Un’altra medaglia sul petto del nostro eroe che viene ceduto al Norwich. Dove nel campionato d’esordio centra una salvezza. Bassong vince di nuovo il premio dei propri tifosi, diventa capitano, la società fa una buona campagna acquisti ma poi … la sorte ci mette del suo, Bassong si infortuna, la squadra non vince più, poi rientra, fa un’autorete e la squadra fa un punto in 7 partite. E retrocede. Viene ceduto in prestito al Watford che sta facendo un campionato mediocre in Championship. Dopo una decina di partite torna al Norwich e, appena se ne va, il Watford comincia a vincere, fa una stagione da record, scala la classifica e viene promosso. Anche il Norwich viene promosso, ai play off. E in Premier sulla linea difensiva c’è lui per la salvezza. Bassong. Ma la salvezza non arriva, non può arrivare e lui non vince neanche il premio dei tifosi visto che è colpa sua il goal decisivo per la retrocessione, causa un clamoroso buco contro Rooney nella sfida contro il Manchester Utd. Ma il record è conquistato, non s’era accontentato di aver eguagliato i precedenti primatisti, tali Nathan Blake ed Hermann Hreidarsson, li ha dovuti superare. E ha di fronte a sé ancora alcuni anni di carriera. Chissà che il suo tocco magico non si posi su qualche altra squadra?
Il nostro Bassong è anche un tipo particolare. Lui è nato in Francia, ha giocato nell’Under 21 francese, ma a un certo punto ha deciso che avrebbe avuto maggiori possibilità con la nazionale del Camerun, sua terra d’origine, e così ha scelto di vestire la maglia dei leoni indomabili. Il Camerun è storicamente una delle squadre migliori del calcio africano. Quando il calcio africano era qualcosa di pittoresco, con squadre che a volte neanche conoscevano le regole, la prima a competere con i club Europei e Sudamericani. Giocatori come Roger Milla, N’Kono, sono dei miti del calcio africano e mondiale. Nel 2008 il Camerun era la seconda nazionale africana dopo l’Egitto. Ma poi arriva Bassong. Si qualifica solo due volte su quattro per la Coppa d’Africa nelle quali volte non supera i quarti di finale. Ai mondiali poi la situazione diventa disastrosa. In due edizioni degnate dalla sua presenza il Camerun gioca sei partite perdendole tutte e arriva penultimo in un’edizione e ultimo nell’altra nelle classifiche di rendimento e goal segnati. Nel giro di due anni dallo sfiorare il titolo continentale all’essere i peggiori del Campionato mondiale.
Quindi a livello sportivo possiamo dire che Sébastién Bassong è una sciagura per chi lo mette in campo, ma che i giocatori così ci fanno simpatia, non possiamo che voler loro bene. E per quanto il Pallone Sfiga è un premio inesistente, glielo diamo comunque col cuore.
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