Israele sfida l’Onu: nuove case a Gerusalemme est
Dopo la ratifica votata grazie all’astensione degli USA, Israele sfida l’ONU e annuncia la costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme est. Venerdì scorso, il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva infatti votato una risoluzione contro l’imperialismo israeliano in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Il voto era arrivato grazie alla storica astensione degli Stati Uniti che non hanno messo il veto, per la prima volta.
L’annuncio della prossima costruzione di nuovi insediamenti viene direttamente dal comune di Gerusalemme che si giustifica dicendo che nessuna legge sarà violata e che tutto è conforme alle norme dello Stato. Peccato che lo Stato e il governo di Benyamin Netanyahu mirino indiscriminatamente a cancellare la comunità musulmana dalla zona. ‘Siamo un paese con un orgoglio nazionale e non porgiamo l’altra guancia. Il mondo rispetta i Paesi che non si umiliano’ ha dichiarato il premier israeliano che ha definito ‘inaccettabile’ la risoluzione delle Nazioni Unite. Israele sfida l’ONU sia a parole che a fatti.
La costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est è solo parte delle ritorsioni contro la presa di posizione, seppur morbida, della comunità internazionale. Si parla anche di contromosse di Israele contro l’Urwa, l’agenzia per i rifugiati palestinesi accusata dal governo di investire denaro e uomini per danneggiare lo Stato ebraico. L’arroganza e la violenza indiscriminata da Israele è sotto gli occhi di tutti ormai. Se nemmeno gli USA hanno potuto distogliere lo sguardo, vuol dire che Netanyahu potrebbe trovarsi presto isolato anche se non c’è dubbio che questo non fermerebbe il despota israeliano. Se anche Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, lancia il monito sul potenziale inespresso dell’ONU avvertendo che ‘non è un club per riunirsi, parlare e trascorrere del bel tempo’ vuol dire che forse qualcosa si sta muovendo nel palazzo di vetro?
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