Il Guaritore di Michele Santeramo al Teatro Valle Occupato
www.teatrovalleoccupato.it
TEATRO VALLE OCCUPATO
ALTRESISTENZE
ANTEPRIMA ROMANA
15 | 16 | 17 | 18 gennaio duemila14 ore 21.00 | 19 gennaio duemila14 ore 18.00
IL GUARITORE
di Michele Santeramo
testo vincitore della 51a edizione del Premio Riccione per il Teatro
regia Leo Muscato
con Vittorio Continelli, Simonetta Damato, Gianluca delle Fontane, Paola Fresa, Michele Sinisi
scene e costumi Federica Parolini direzione tecnica Alessandro Grasso
foto di scena Matteo Leonetti segreteria Lidia Bucci
produzione e organizzazione Luca Marengo per Teatro Minimo, Angela Colucci
per Fondazione Pontedera Teatro
produzione Teatro Minimo e Fondazione Pontedera Teatro
coproduzione Riccione Teatro, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria
in collaborazione con Bollenti Spiriti – Regione Puglia
Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Cittadinanza Sociale
Assessorato alla Cultura del Comune di Bitonto
Testo vincitore della 51a edizione del Premio Riccione per il Teatro, Il Guaritore – testo di Michele Santeramo per la regia di Leo Muscato e interpretato da Vittorio Continelli, Simonetta Damato, Gianluca delle Fontane, Paola Fresa, Michele Sinisi – è in anteprima romana al Teatro Valle Occupato dal 15 al 19 gennaio 2013 (da mercoledì a sabato ore 21; domenica ore 18).
Il Guaritore mette in relazione le storie delle persone per farle guarire. Ha un fratello che mal sopporta. Gli arrivano in casa due donne con problemi opposti e un ex pugile. Questa guarigione non è cosa facile, serve leggerezza, disimpegno, distacco e grappa.
Il Guaritore è un personaggio che prova a mettersi tra il malessere e la soluzione dei problemi. Ha il colletto della camicia sporco, non ci vede quasi più ma riesce a guarire le persone. Non è un mago né un medico. Vive sulla linea d’ombra tra realtà e fantasia, come ogni personaggio della scena. “Cosa doveva guarire, questo mio Guaritore? Deve guarire le storie – scrive l’autore – per dirla meglio, deve guarire delle persone, partendo dal presupposto che per guarire una storia bisogna metterla in relazione con un’altra. La relazione, l’idea di mettere al centro una generosità cui trovo sempre meno disposta la gente, come se condividere qualcosa sia diventato perderne il senso”. Il Guaritore fa proprio questo: “mette le storie in relazione, per fare in modo che guariscano prendendosi addosso interamente il peso di ogni sua responsabilità, tutto sommato vuole essere la testimonianza di come non si esce dal silenzio gridando da soli”.
La Giuria del Premio Riccione, composta da Alessandro Gassman, Umberto Orsini, Fabrizio Gifuni, Elio De Capitani, Fausto Paravidino e Isabella Ragonese, ha scritto: “Il testo di Michele Santeramo è un testo vivo. È un testo teatrale, che non rinuncia mai all’efficacia scenica di quello che rappresenta. Lo spettatore è condannato a chiedersi se è di fronte a una narrazione naif o elaborata, se è l’autore o se sono i personaggi o gli attori a condurre il gioco, un gioco teatrale, un gioco antico, fatto di sketch, di porte che si aprono e che si chiudono, di battibecchi bassi e di monologhi alti, e un gioco popolare e contemporaneo, che ci attira offrendoci la riconoscibilità delle situazioni teatrali e ci piomba in un mondo che è il nostro, un mondo senza certezze, un mondo liquido, dove per orizzontarsi non servono più le idee, né quelle vecchie né quelle nuove, ma dove gli esseri umani – con tutti i loro difetti – non smettono mai di aggrapparsi alla speranza che sia il confronto con un altro essere umano a salvarli.”