Bambini di Aleppo: l’Unicef lancia l’allarme
Finalmente le bombe sembrano tacere ad Aleppo. Ma le condizioni dei bambini di Aleppo restano critiche e con l’avanzare dell’inverno l’Unicef avverte: sono a rischio migliaia di vite.
Le operazioni militari delle forze governative siriane, coadiuvate dalla Russia, sono giunte al termine. L’evacuazione forzata degli ultimi civili e miliziani da Aleppo est è stata immortalata dalle immagini di Hezbollah e militari di Damasco che si mostrano mentre prendono il controllo dell’ultimo bastione ribelle, “svuotato delle armi e di miliziani”. Un epilogo che da molti è stato presentato come un successo e una liberazione, primo tra tutti il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu, che in un incontro con Vladimir Putin registrato e mandato in onda sulla tv di Stato pochi minuti prima della diretta della conferenza stampa annuale del presidente russo, ha dichiarato che in seguito al termine delle operazioni si è più vicini ad ‹‹ottenere un accordo sul cessate il fuoco totale sul territorio siriano››.
Gli fa eco il presidente siriano Bashar al Assad, il quale ha dichiarato che la ‹‹liberazione di Aleppo non è una vittoria solo per la Siria, ma per chiunque partecipi davvero alla guerra al terrorismo, e quindi è una vittoria anche per la Russia e l’Iran››.
Bandiera di vittoria, se di vittoria si può parlare, alzata però su migliaia di vite spezzate. Assad è infatti Presidente di un paese in gran parte devastato dalla guerra e dove i soli profughi interni sono 6,5 milioni. Il prezzo più salato è stato e viene pagato inoltre dai bambini. Una realtà che per loro, come accennavamo poche settimane fa, si è tramutata in un inferno.
I numeri diffusi dall’Unicef in concomitanza della campagna #AleppoDay sono infatti terrificanti: imprecisato il numero di bambini rimasti orfani; 7.000.000 di bambini in stato di povertà; 2.000.000 di bambini in stato di emergenza in aree difficili da raggiungere; 6.000.000 di bambini e minori colpiti in vario modo dal conflitto, su un totale di 13,5 milioni di persone colpite; 2,8 milioni i bambini sfollati, su un totale di 6,5 milioni di sfollati all’interno della Siria; 2.266.827 i bambini profughi a causa del conflitto, su oltre 4.799.042 rifugiati dei paesi coinvolti dalla crisi siriana.
Dati che però, con l’arrivo dell’inverno, rischiano di trasformarsi in un chilometrico necrologio. Secondo l’Unicef infatti almeno 4.000 vite sono in pericolo per mancanza di mezzi di sussistenza essenziali contro l’inverno, a cominciare dalle coperte. Per questo motivo il livello della mobilitazione è stato alzato fino a lanciare per il 22 dicembre l’#AleppoDay, una giornata per i bambini di Aleppo, dedicata a informare, raccontare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei bambini di Aleppo e di tutta la Siria colpiti dalla guerra. Sul sito dell’agenzia Onu è possibile trovare tutte le informazioni per donazioni e gesti concreti in sostegno dei bambini di Aleppo.
«Bisogna rompere il muro dell’indifferenza che copre questa terribile guerra da quasi sei anni. Ringraziamo quanti finora hanno aderito all’#AleppoDay – associazioni, istituzioni, singoli, giornalisti – e rinnoviamo a tutti l’invito ad aderire e a essere, senza incertezze, dalla parte dei bambini di Aleppo e della Siria. Non possiamo dimenticarli»