Sette tappe per un viaggio in India (seconda parte): Jaipur, il Taj Mahal e i templi
Con le sue bellezze e contraddizioni l’India è veramente quella «follia da togliere il fiato» di cui scriveva Oriana Fallaci nel 1968. Maestosi templi, caotiche metropoli e il più famoso monumento all’amore mai costruito: la varietà di luoghi e attrazioni dell’India è stupefacente. «Quando c’è una meta anche il deserto diventa strada» recita un vecchio proverbio indù, ed è forse il miglior consiglio per chi voglia affrontare la “follia” di un viaggio in India. Concludiamo il nostro viaggio in sette tappe per l’India con alcuni luoghi di culto.
L’India dei templi: Da Ellora a Khajurhao
L’India è il paese della spiritualità; da nord a sud, sono innumerevoli i templi e i siti religiosi che è possibile ammirare. Nello stato del Maharashtra, rispettivamente a 30 e 90 km dalla città di Aurangabad, sorgono i complessi di Ellora e Ajanta, entrambi patrimonio UNESCO dell’umanità. La superficie dell’India è vastissima, e spesso tempi per coprire distanze anche piccole si dilatano a causa delle condizioni delle strade. Se si è costretti a scegliere tra i due, Ellora è sicuramente il più interessante. Questo sito interreligioso ospita al suo interno 34 templi gianisti, buddisti e indù risalenti al periodo compreso tra il V e il X secolo. Non tutti sono di eguale bellezza: il più noto è il famoso Kailasanatha, costruito dettaglio per dettaglio a partire da un unico, gigantesco blocco di roccia e dedicato al Dio Shiva. All’entrata del complesso colpiscono l’attenzione una serie di curiosi cartelli che ricordano che è vietato fotografare gli altri avventori senza il loro consenso: questo perché – qui come ovunque nel paese – è sufficiente essere turisti bianchi per diventare oggetto di una pioggia di richieste di selfie e fotografie che finiranno, immancabilmente, su ogni social network conosciuto in India. A poche ore di distanza da Varanasi, invece, si trovano i particolarissimi templi di Khajurhao, meglio noti come i templi dell’arte erotica per le immagini esplicite scolpite sulle sue facciate. Un paradosso, considerato che si tratta di un luogo sacro? Tra le varie spiegazioni a riguardo, si dice che le effigi – presenti solamente nelle facciate esterne – fossero un invito a lasciare le proprie “pulsioni terrene” al di fuori dei luoghi divini. Per altri la scelta sarebbe legata allatradizione tantrica, secondo cui il desiderio sessuale è uno dei passi verso il nirvana.
Agra e il Taj Mahal
Non esiste un viaggio in India che non preveda una tappa nella cittadina di Agra, dove ogni giorno migliaia di turisti e viaggiatori formano lunghe code per visitare una delle sette meraviglie del mondo. Il momento migliore per ammirare il Taj Mahal è la mattina all’alba, prima dell’arrivo della folla quotidiana di visitatori. Alle prime luci del giorno il più grande monumento all’amore appare avvolto come da un’aura magica. Al Taj Mahal si può accedere tramite diversi ingressi; arrivando da sud l’edificio appare incastonato oltre un gigantesco arco, come una visione rubata dal buco di una serratura. La sensazione di irrealtà che lo circonda non svanisce avvicinandosi, costeggiando l’iconico viale dalle vasche longilinee: sarà forse merito dell’intensa luce della canicola indiana presente tutto l’anno, complice di far risaltare il marmo bianco del Taj Mahal tanto da far sembrare la sua bellezza sempre eterea, inarrivabile, irraggiungibile.
Jaipur
Arrivare a Jaipur seguendo l’itinerario classico del “triangolo d’oro” significa poter tirare un sospiro di sollievo dopo aver sperimentato il caos di Nuova Delhi e la folla del Taj Mahal. La “città rosa” apre le porte del Rajasthan, una delle regioni più affascinanti del paese. Ricca di storia e dal fascino senza tempo, la Pink city deve il suo nome al Maharaja di Jaipur Ram Singh, che nel 1876 ne fece ridipingere gli edifici del centro, preoccupato che l’intensità della luce riflessa sui palazzi potesse infastidire i regali occhi del principe del Galles Edoardo VII, allora in visita nella città. Jaipur, con la belezza fiabesca dei suoi palazzi rosa antico, possiede il fascino unico delle Mille e una notte. Accanto alle mete classiche, l’imponente Amber Fort e l’Hawa Mahal (il “palazzo dei venti”), la città rosa offre anche attrazioni che rischiano di essere trascurate se si ha poco tempo a disposizione, sebbene egualmente stupefacenti: dal tempio delle scimmie, un complesso inerpicato sulle montagne dove si ha la sensazione di finire in un’altra dimensione, al Jal Mahal, un palazzo che sorge letteralmente al centro di un lago, ma inutile domandare il perché; la sua storia resta ancora oggi avvolta dal mistero. Jaipur ha il fascino seducente di una promessa, quella, per chi sceglie di proseguire il viaggio, di un itinerario di meraviglie senza fine.
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