7 tappe per un viaggio in India (prima parte): Mumbai, Delhi, Varanasi
«Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno. Si soffre a starne lontani. Ma così è l’amore: istintivo, inspiegabile, disinteressato».
Così Tiziano Terzani, che in India ha vissuto a lungo, ha raccontato i mille volti di questo paese da sempre magnetico nell’attirare viaggiatori in fuga dalle costrizioni della vita occidentale. Si, perché in India il tempo scorre in modo diverso, circolare e nonostante il Paese si sia avvicinato da tempo alla modernità, assorbendone soprattutto le bruttezze, l’India resta ancora la terra della spiritualità per eccellenza, il luogo dove andare alla ricerca di qualcosa. Cosa in fondo non importa, in un paese da un miliardo e più di abitanti c’è poco spazio per trascinarsi dietro vecchi pensieri. Raccontare l’India non è mai facile, né si ha mai la sensazione di essere esaustivi: ci si misura non con un paese omogeneo, ma con un subcontinente dove la densità di popolazione è tale da far girare la testa e da non far provare mai, in nessun momento, alcun senso di solitudine. L’India è un caleidoscopio di colori, sapori, cibi (sempre troppo speziati anche per i palati più allenati), traffico paralizzante, animali di ogni genere inspiegabilmente a proprio agio nella giungla di automobili, motorini con a bordo intere famiglie, rickshaw e tuk tuk che animano la città ad ogni ora del giorno e della notte. Un viaggio in India può disorientare per tutta questa confusione, per tutta la vita in movimento. Ma il cuore del paese è proprio nella sua ostinata volontà di esibirsi orgogliosamente, nelle sue bellezze tanto quanto nelle sue bruttezze. Lasciarsi accogliere dalle meraviglie dei suoi paesaggi, delle sue città, dei suoi templi – così come da immagini di vita quotidiana molto meno idilliache – è un sentiero obbligato per chiunque voglia esplorare una terra tanto vasta e fiera e, se non proprio capirla, almeno tentare di farlo.
Mumbai
Prima tra le tappe per un viaggio in India è la caotica e seducente Mumbai, luogo dove convivono la modernità dello skyline affacciato sul mare con il fascino vittoriano dell’epoca coloniale. La Capitale dello stato del Maharashtra racchiude in sé tutti i contrasti del subcontinente ed è spesso la porta d’ingresso del paese per i turisti in viaggio in India. In eterno movimento, la vita a Mumbai scorre senza riposo. L’antica Bombay, come l’India tutta, è il tripudio dei sensi: chi vi arriva per la prima volta è investito dai mille colori dei sari femminili stesi ad asciugare, dagli odori dello street food (e da tanti altri molto meno gradevoli) dai clacson a cui l’imponente mole di veicoli che congestionano le strade non lasciano tregua; dalla vista delle slums che, come un oceano di tetti blu, accolgono il primo sguardo di chiunque arrivi a Mumbai dall’alto, senza che vi si riesca a scorgerne i confini. Questa megalopoli di 15 milioni di abitanti è l’emblema della crescita economica dell’India: Mumbai offre di tutto, a qualsiasi ora del giorno. Movida notturna, shopping di ogni genere, cucina da ogni parte del globo, distese di grattacieli come a New York, adolescenti che si scambiano effusioni sul lungomare di Marine Drive come i loro coetanei occidentali – uno spettacolo che difficilmente vedrete altrove. Mumbai racchiude forse l’essenza dell’India nella sua attrazione più celebre, una delle più fotografate del paese: Il Taj Mahal Palace, imponente hotel sulla riva del mar Arabico dalle fattezze di un antico palazzo, fatto costruire all’inizio del XX secolo dall’imprenditore Jamsetji Tata perché, si dice, potesse accogliere i turisti indiani che le altre strutture alberghiere della città non ammettevano. Un abbraccio tra tradizione e sogni di modernità occidentale.
Nuova Delhi
La Capitale del paese è una tappa obbligatoria per un viaggio in India. Ma visitare Nuova Delhi non è cosa da poco: lo si percepisce chiaramente dopo pochi minuti. Traffico spaventoso e assordante, vicoli tortuosi e affollatissimi, caos e aria estremamente inquinata. A Delhi si comprende cosa vuol dire il detto: «in India non si soffre mai la solitudine». Spesso chi arriva a Delhi è solo di passaggio prima di raggiungere Agra, la cittadina dove sorge il Taj Mahal. Eppure la Capitale dell’India possiede un grandissimo fascino, oltre che innumerevoli attrazioni di interesse storico e culturale. Come il Red Fort, gigantesca fortezza dal caratteristico colore rosso, e la moschea di Jama Masjid, ai piedi della quale sorge uno dei più grandi e labirintici mercati di Delhi, una città nella città. Ma la più vistosa attrazione è l’Akshardam, uno stupefacente e moderno
templio indù inserito in un immenso complesso (4 ettari) di giardini e fontane; uno sfarzo che stona rumorosamente con la spiritualità del luogo. Il divieto assoluto di fotografarlo e le strettissime misure di sicurezza metteranno alla prova la pazienza di qualsiasi
viaggiatore. Ma vale la pena non farsi scoraggiare per ammirare quello che è oggi considerato uno dei più imponenti templi indù nel mondo.
Varanasi
Chi ha camminato per i suoi Gath lungo il fiume Gange lo sa: non c’è al mondo un altro luogo come Varanasi. La città sacra degli induisti non risparmia niente ai suoi viaggiatori, obbligandoli a prendere parte ad ogni rituale della vita e della morte che a Varanasi si svolgono in piena luce, nelle strade e lungo il fiume Gange. Un gigantesco teatro a cielo aperto che conquistò anche una grande viaggiatrice come Oriana Fallaci: «Sono stata nella città santa di Benares: qualcosa da togliere il fiato. Gli ignoranti ci vedono solo la sporcizia, la lebbra, l’orrore: per me è come essere un bambino dentro una favola. Fachiri, mangiatori di fuoco, giganti, roghi di morti, folla che prega tuffata nel Gange, templi incredibili che affondano nell’acqua, in sbieco come la torre di Pisa… ». O la si ama o la sia odia, Varanasi non offre mezze misure, né molte possibilità di cambiare parere. Ma chiunque si ritrovi ad assistere alle cerimonie religiose che si svolgono sulle rive del Gange ogni giorno, all’alba e al tramonto, difficilmente dimenticherà la meraviglia di una città dove il tempo – al di fuori di ogni retorica – è davvero rimasto fermo a secoli fa.
Ma le tappe per un viaggio in India non sono ancora finite…
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Twitter autore: @JoelleVanDyne_