854 profughi approdati a Cagliari, morte 6 donne
La nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 854 profughi e sei cadaveri di donne è approdata al porto di Cagliari. E’ la dodicesima che attracca nello scalo del capoluogo sardo dall’inizio dell’emergenza migranti.
La nave Diciotti della nave costiera con a bordo 854 profughi è attraccata al porto di Cagliari. Ci sono 771 uomini, 45 donne e 38 minori. Tutti di nazionalità Subsahariana, marocchina, provenienti dal Bangladesh, dal Senegal, dalla Siria e dall’Egitto. A bordo non ci sarebbero ne’ etiopi ne’ eritrei.
Dopo le prime operazioni di sbarco, sono stati scoperti i corpi senza vita di 6 donne, morte schiacciate. Il medico legale Roberto Demontis sta effettuando i primi esami esterni sui corpi, solo dopo le salme verranno portate a terra. Dall’imbarcazione della Guardia costiera sono sbarcate anche tre donne incinta, una di queste ha evidenti segni di percosse: tutte sono state trasferite in ospedale. Un’altra ragazza è finita in ospedale per ferite e assistenza psicologica. Al pronto soccorso anche un profugo con ferite da arma da fuoco.
La prefettura ha fatto sapere che 400 persone lasceranno il porto per raggiungere i centri di accoglienza che sono sparsi nell’isola. Gli altri 454 dormiranno all’interno del terminal crociere. E tra questi 150 saranno trasferiti nelle strutture sarde, altri 300 partiranno con due traghetti da Olbia e Porto Torres per Civitavecchia e Genova.
I posti disponibili nell’Isola sono pochi, quasi tutti esauriti dopo lo sbarco di oltre 1.200 il 6 ottobre scorso. Il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru che “la Sardegna, che ha sempre risposto prontamente agli sbarchi attraverso un sistema di accoglienza in porto riconosciuto a livello europeo come uno dei migliori in Italia, è impegnata per accogliere il 2,96% della quota nazionale, percentuale che a seconda delle emergenze più conoscere, come già accaduto, anche numeri inferiori”
Filippo Spanu, capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Sardegna, commenta l’arrivo a Cagliari della nave con a bordo 854 migranti che ha provocato una nuova emergenza posti. “Si sta lavorando così come a livello nazionale affinché ci sia una assistenza sempre più diffusa con il coinvolgimento dei Comuni e delle prefetture. La chiave della soluzione futura sarà una distribuzione più varia all’interno del territorio con piccoli gruppi a livello di Comuni dove le amministrazioni locali stesse siano coinvolte nell’accoglienza e si vada piano piano verso un processo di integrazione”.
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