Riforma della Champions League. L’Italia ci guadagna un posto

Riforma della Champions League. Approvata a Nyon la riforma della Champions League ed i cambiamenti sorridono al calcio italiano che tornerà ad avere 4 squadre nella fase a gironi della competizione. Non dovranno più nemmeno passare per i preliminari che sempre hanno portato guai alle squadre italiane. Avranno quattro squadre garantite le prime quattro nazioni del ranking europeo. L’Italia attualmente è proprio quarta, con 16 punti di vantaggio sulla Francia. Le modifiche approvate saranno in vigore per il triennio che va dal 2018-19 al 2021-22. Cambieranno anche gli orari delle partite, non più tutte alle 20.45 (con l’eccezione delle partite in Russia che sono sempre cominciate prima per motivi climatici) ma due partite saranno anticipate alle 19.00.

 

riforma della champions league
i festeggiamenti del Real Madrid per la vittoria dell’ultima edizione

La riforma approvata prevede una competizione così composta: 8 gruppi da 4 squadre (32 in totale), con 26 squadre direttamente ai gironi (quattro a testa per Inghilterra, Spagna, Germania e Italia; due a testa per Francia e Russia; una per Portogallo, Ucraina, Belgio e Turchia più le vincitrici di Europa League e Champions) alle quali aggiungere 6 squadre dai playoff. Ovviamente essendo l’Italia attualmente quarta nel ranking europeo dovrà stare ben attenta a non perdere posizioni. Per il momento questa riforma della Champions League allontana il “pericolo” di una superlega europea, del quale si era discusso, che avrebbe fatto partecipare le squadre per meriti, diciamo così, storici e per bacino d’utenza e non per meriti sportivi effettivamente conseguiti l’anno precedente. Anche se i cosiddetti “meriti storici” avranno comunque un peso per quanto riguarda la scelta delle teste di serie e garantiranno maggiori premi alle squadre più blasonate. Altra novità è la nascita della società di consulenza Uefa-Eca, della quale faranno parte anche i rappresentanti delle squadre che così saranno all’interno dell’organizzazione del torneo stessa. Ci sarà anche la possibilità di far giocare alcune partite non in Europa ma nei classici paesi pronti a strapagare gli eventi come Emirati, Qatar, Cina etc.

 

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@MassimoSilla_