Francesco – Il Papa della gente, il film di Lucchetti diventa serie tv

In prima visione tv debutta su Canale 5 la miniserie su Papa Francesco, una sorta di extended version del lungometraggio “Chiamatemi Francesco”. Totalmente finanziata dal gruppo Mediaset (con un investimento di ben quindici milioni di dollari) e prodotta da Taodue con la regia di Daniele Lucchetti al suo debutto in una produzione televisiva, andrà in onda in due puntate, il 7 e l’8 dicembre, proprio a pochi giorni dell’80esimo compleanno del pontefice che si celebrerà il 17 dicembre

Secondo Pier Silvio Berlusconila serie è un prodotto totalmente originale, con una sceneggiatura dedicata. Per questo siamo onorati di portarla in prima tv nelle case degli italiani, di raccontare a tutti, con due serate evento su Canale 5, una storia avvincente, dolce e durissima, che ci fa capire chi è il Papa. Perché è evidente che le sue scelte di oggi sono anche frutto della sua storia di ieri”. Tratta dal film “Chiamatemi Francesco”, come già accennato, la miniserie Francesco – Il Papa della gente, è già stata acquisita da Netflix per il mercato mondiale, e racconta lo straordinario percorso che ha portato Jorge Bergoglio, il figlio di immigrati italiani a Buenos Aires, a diventare il Papa più amato, nonché insolitamente rivoluzionario del nostro tempo. In duecento minuti si cerca di ripercorrere la vita di Bergoglio (interpretato dall’attore argentino Rodrigo de La Serna fino all’età di 60 anni, e dal cileno Sergio Hernàndez nei successivi 20) fino ad arrivare all’elezione al soglio pontificio avvenuta nel 2013.

Francesco – Il Papa della gente : sinossi dell’extended version de “Chiamatemi Francesco”

La produzione ha investito circa due anni in ricerche storiche, religiose e interviste a testimoni e persone comuni che hanno conosciuto Bergoglio prima che diventasse Papa, così da garantire verità storica e tracciare un ritratto quanto più reale dell’uomo che oggi è a capo della Chiesa Cattolica. Ciò che ne è venuto fuori è un progetto internazionale di alta qualità, dal cast ai luoghi, che unisce perfettamente spettacolarità televisiva al viaggio umano e spirituale di un uomo, un viaggio durato più di mezzo secolo in un paese chiamato Argentina che ha vissuto momenti storici profondamente duri e controversi.

La miniserie è stata girata tra Argentina, Germania e Italia avvalendosi di un cast di attori internazionali affiancati da oltre 3.000 comparse, e si differenzia dal film “Chiamatemi Francesco”, uscito nelle sale un anno fa e mai approdato sul piccolo schermo (nemmeno sui canali della pay tv) per la durata maggiore e, cosa più importante, per i diversi contenuti inediti che, ovviamente, la rendono un’opera a sé stante.

Chiamatemi FrancescoVedremo papa Francesco cardinale a Roma alla vigilia del conclave alla prese con lunghi flashback che ci mostreranno episodi della giovinezza trascorsa in Argentina: il rapporto con gli amici peronisti, la decisione nel 1960, contrastata dai superiori, di fare il missionario, il lavoro di insegnante di letteratura in un collegio dove invita (creando scandalo) l’ateo Borges, gli anni della dittatura militare di Videla e dei generali, i desaparecidos, le torture e gli assassini, la nomina a Padre Provinciale dei Gesuiti in Sudamerica quando proteggeva i prigionieri politici aiutandoli a nascondersi. “Ho cercato di evitare il rischio del santino e, da laico, di mettermi sulle tracce di un uomo che fa un mestiere, quello del prete. Per capire come mai oggi è così, attraverso quali prove e inferni è passato. È la mia prima volta in tv, e posso dire che questo è un progetto particolare per la libertà di affrontare temi anche politici senza i cliché solitamente imposti ai prodotti popolari”, dice il regista Daniele Lucchetti.

Insomma, Francesco – Il Papa della gente si può considerare una sorta di “film d’autore”, il frutto di un lavoro notevole, peraltro iniziato subito dopo l’elezione di papa Francesco, nel marzo 2013, così come ha precisato lo stesso regista: “A ridosso della nomina sono uscite molte biografie. Le abbiamo lette tutte, ma il film nasce da un’inchiesta sul campo: con Valsecchi (il produttore) siamo andati in Argentina e abbiamo parlato con molte persone che lo conoscono, ex studenti, colleghi in curia, segretarie, preti di strada. Ci ha avvicinato anche molta gente che lo detestava: è un personaggio complesso e contraddittorio”.

Complesso, contraddittorio, umano, Francesco è il primo Papa che ha deciso di uscire dal quel rifugio di santità e superiorità nel quale si sono rinchiusi per secoli i successori di Pietro, per scendere in mezzo al suo gregge tramite i mezzi digitali, in particolare i social network, abbattendo così molte barriere: i suoi 9 account Twitter (in altrettante lingue diverse, tra cui anche il latino) registrano oltre 30 milioni di follower, così come quelli presenti sulle altre piattaforme social, come Instagram e Facebook.

Chiamatemi FrancescoViene naturale a questo punto fare un parallelo tra il Papa arrivato “dalla fine del mondo” e quello di Paolo Sorrentino in “The Young Pope”, ma, come ha dichiarato lo stesso Luchetti, “sono due partite diverse”, poiché il secondo (ahinoi!) è un personaggio di fantasia, mentre il primo è una persona reale. Eppure, con profonda modestia, ci permettiamo di sottolineare qualcosa che accomuna Lenny Belardo-Pio XIII-Jude Law a Jorge Bergoglio, la loro umanità, quell’essere uomini reali pur indossando la “maschera” da pontefice.


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Francesco – Il Papa della gente

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