Trump e i cambiamenti climatici: chi salverà il Pianeta?

Quasi un anno fa, i rappresentanti di 195 paesi, dopo 20 anni di tortuose negoziazioni, hanno siglato nella COP 21 (Conferenza delle Parti), l’Accordo di Parigi, primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici. La vittoria di Donald Trump potrebbe aver spazzato via tutte le speranze riposte in esso. L’Accordo ha sancito l’impegno degli Stati a mantenere la temperatura media globale ad un massimo di 2 gradi centigradi entro il 2100 e a tracciare il sentiero da percorrere per scongiurare le terribili ripercussioni dei cambiamenti climatici sul nostro Pianeta. L’Accordo di Parigi, in seguito alla ratifica di 55 Paesi responsabili di almeno il 55% delle emissioni globali, è entrato in vigore il 4 novembre 2016, oscurato dalle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.

cambiamenti climaticiNel mese di novembre, si è tenuta a Marrakesh, in un clima di totale incertezza, la COP 22, avente lo scopo di rendere operativo l’Accordo siglato in Francia. Chiamarlo clima di incertezza è un eufemismo, considerando la posizione di Trump notoriamente negazionista sui cambiamenti climatici e le sue affermazioni ben poco rassicuranti sulla questione – per citarne alcune «Global warming is a chinese hoax» (Il riscaldamento globale è una bufala cinese), «Global warming is a bullshit» (Il riscaldamento globale è una menzogna) – e il fatto che voglia ritirare gli Stati Uniti il cui impegno, insieme a quello della Cina, fu determinante per il raggiungimento dell’accordo. Nel corso della COP 22, tra i malumori dovuti alla preoccupazione che quanto raggiunto finora possa essere messo in pericolo, il viceministro per gli Affari esteri cinese, Liu Zhemin, ha dichiarato che furono proprio i predecessori repubblicani di Trump, Reagan e poi Bush, a lanciare le negoziazioni sul clima tre decenni fa. Scienziati e ricercatori del settore, nel frattempo, hanno dichiarato senza mezzi termini che la presidenza di Trump potrebbe significare «un assoluto disastro per il pianeta».

cambiamenti climaticiForse però, con un po’ di ottimismo, si intravede un barlume di speranza all’orizzonte. In un’intervista al New York Times, Trump non ha infatti ribadito la sua promessa di abbandonare l’Accordo di Parigi e ha dichiarato «penso che i cambiamenti climatici siano legati in qualche modo all’attività degli uomini, c’è una correlazione. Bisogna vedere quanto questo costerà alle nostre imprese» e, sempre riferendosi all’Accordo, ha aggiunto «lo sto considerando attentamente, ho una mentalità aperta». Molti quotidiani hanno interpretato questa sua nuova posizione sul cambiamento climatico come un dietrofront e cercando di essere ottimisti, noi ce lo auguriamo.

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