“Selfie – Le cose cambiano”, il trionfo della zuppa di caciara al trash
Ieri sera è andata in onda la prima puntata della prima (e speriamo unica) edizione di “Selfie – Le cose cambiano”, attesissimo programma prodotto da Fascino e Pesci Combattenti, diretto da Roberto Cenci e presentato da Simona Ventura. L’obiettivo di questo format è quello di restituire autostima a tutte quelle persone che l’hanno persa strada facendo, o non l’hanno mai avuta, attraverso una trasformazione introspettiva o estetica; il tutto, ovviamente, condito con lo straziante racconto della loro vita.
Tre coppie di “Mentori”, Stefano De Martino e Mariano Di Vaio, Katia Ricciarelli e Ivan Zaytsev, Alessandra Celentano e Simone Rugiati, vigilano e guidano le trasformazioni degli intrepidi che, per risolvere un problema, che sia fisico o esistenziale poco importa, hanno deciso di affidarsi a cotanti personaggi. E come se non bastasse, a valutare questo percorso c’è un altro gruppo di “sapienti” facente parte della giuria: Tina Cipollari, Aldo Montano, Paola Caruso, Daniela Del Secco d’Aragona e Yuri Gordon. Messa dunque insieme questa sorta di “Scuola di Atene”, in cattedra troviamo assisa Simona Ventura che, dopo la partecipazione all’ultima edizione de L’Isola dei Famosi, non aveva mai abbandonato la speranza di poter condurre un programma a Mediaset, e, destino beffardo, le è toccato salire al timone di questo concentrato di trash, costretta a doversi adattare a qualcosa che non solo non le appartiene, ma neanche le compete. E nonostante la sempre verde Supersimo sia capitata dalla padella nella brace (“La vita mi ha dato soddisfazioni ma tante bastonate sui denti. Le cose cambiano quando sei in un buco nero“), si accinge ad arrostirsi con disinvoltura, e questo non può che farle onore.
“Selfie – Le cose cambiano”, la formula magica del successo
Dicevamo che “Selfie – Le cose cambiano” è un format che promette di cambiare la vita delle persone, risolvendo, lì dove è possibile, i loro complessi: dal seno cadente alle orecchie a sventola, dalla dentatura irregolare ad un insistente russare notturno. Ma qualcosa del genere non lo avevamo già visto ne “Il brutto anatroccolo” o in “Bisturi – Nessuno è perfetto”? Non sarà che il duo Fascino e Pesci Combattenti siano andati “a fare la spesa” non solo nel passato, ma anche nel centro commerciale di Real Time dove di programmi makeover ce ne sono a bizzeffe? Eppure in Selfie c’è qualcosa che i già citati non possiedono, una caratteristica che lo porta ad innalzarsi sulle vette del trash e guardare dall’alto della sua superiorità la banale sobrietà del fondo valle: la caciara!
Si, è la caciara l’ingrediente segreto di “Selfie – Le cose cambiano”, e, nostro malgrado, visionando il primo (tragico) appuntamento con il programma è saltata fuori subito, o meglio, si è annunciata più o meno con evidenza già dalla presenza in studio di Tina Cipollari, la regina indiscussa del trash, regina come “la patata in cucina” (ipse dixit). E sebbene in un primo momento il “caciara time” viene per un attimo congelato dai primi “casi umani” da prendere in esame, un uomo che russa troppo insistentemente (caso peraltro non accettato … perché?), e una giovane madre che ha il complesso del seno cadente (viene prontamente aiutata ed indirizzata in sala operatoria per una bella restaurata!), il topic moment presto fa capolino e reclama vittime.
In studio entra Gemma Galgani, altra regina indiscussa di quei programmi che costituiscono l’eccellenza della televisione italiana! Neanche a dirlo, Tina dice subito la sua in merito: “Io non riesco a stare seduta, qui proprio non mi fermate stavolta, non mi ferma nessuno oggi, di cosa hai bisogno? Di un miracolo! Qui non c’è nessun uomo da sedurre, che sei venuta a fare?? Non fare la voce del sesso, qui non ci sono uomini, durante la partecipazione a Uomini e Donne cambia la sua voce, questa è la voce della seduzione”. La seduttrice Gemma vorrebbe migliorarsi, ma Tina non le permette neanche di giustificare la sua presenza in trasmissione: “Ti ci vorrebbe un fabbro, non eri bella neanche in fasce, insegui un miracolo, impara ad accettarti, ma visto che c’hai questa opportunità chiedi un tagliando completo”, e completa questo epico siparietto inciampando nel vestito, cadendo rovinosamente in diretta e lasciando lo studio dopo aver generosamente elargito ai posteri l’ultima perla di saggezza: ”Gemma ha un anno più della Bibbia”! Amen! Il tragico caso di Gemma purtroppo non viene preso in considerazione.
Diversa invece la storia di Claudia, la quale, grazie ad una sorpresa del marito che la farà diventare principessa per una sera, si guadagna un bel vestito, un paio di scarpe e un bel weekend romantico. Ma il caso umano è sempre in agguato (un po’ come il caciara time), ed assistiamo anche a chi si rivolge al format per poter realizzare il suo grande sogno: assomigliare a Massimo Ghini! Richiesta non accettata. Altra storia strappalacrime è quella di Vera, una trentenne che non solo è stata tradita dal marito, ma ha anche un pessimo rapporto con il proprio corpo, rapporto che migliorerà in seguito ad una bella operazione a carico di Selfie (e sospettiamo che il chirurgo le abbia asportato anche il ricordo del tradimento!). E poi c’è Lorenzo che è stufo di essere scambiato per un cinese o, addirittura (eresia!) per Al Bano, e Annarita che ha il complesso dei denti storti, complesso più che risolvibile con un appuntamento dal dentista, e Salvo, il ragazzo dalle orecchie a sventola, caso altamente drammatico che riporta in auge il “caciara time” che, oltre alla sua protagonista di sempre, Tina, coinvolge anche Katia Ricciarelli (più siamo, più ci divertiamo!). In ultimo, Nicoletta, una donna che ha un disturbo ossessivo compulsivo.
“Selfie – Le cose cambiano”, moderna “Corazzata Potëmkin”, termina con la giuria che deve votare la coppia di Mentori migliore (il perché resterà per sempre un mistero), e porta a casa un successo davvero inaspettato: il 20.23% di share, ovvero ben 4.183.000 italiani dal palato poco raffinato che, magari, attendono trepidanti il prossimo appuntamento con questa zuppa di caciara al trash.
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