Papa Francesco apre al perdono dell’aborto
Domenica 20 novembre si è chiuso il Giubileo Straordinario della Misericordia e nella lettera apostolica “Misericordia et Miseria”, pubblicata il 21 novembre, Papa Francesco apre al perdono dell’aborto. In questo modo, quanto il Papa aveva concesso limitatamente al periodo giubilare viene esteso nel tempo «nonostante qualsiasi cosa in contrario», come si legge nella lettera apostolica. «Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il padre» continua Papa Francesco ed esorta tutti i sacerdoti a farsi «guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione».
Con queste parole Papa Francesco apre al perdono dell’aborto e concede ai sacerdoti la «facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto», determinando una modifica del diritto canonico, come ha affermato Monsignor Rino Fisichella, responsabile dell’Anno Santo. Infatti, le disposizioni attuali porrebbero fine alla scomunica per laetae sententiae prevista per quanti procurano l’aborto, non soltanto le donne, ma anche medici ed infermieri. Come ha affermato Fisichella nel corso di una conferenza stampa, «il peccato di aborto tecnicamente è un’espressione che riguarda tutte le persone che sono coinvolte nell’aborto, dalla donna all’infermiere, al medico, quindi il perdono dal peccato di aborto è ugualmente onnicomprensivo».
Viene così sancita la possibilità, per qualsiasi sacerdote, di ritirare la scomunica per laetae sententiae, sebbene l’assoulzione potrà essere concessa solo a coloro che «pentiti di cuore ne chiedono il perdono», come aveva affermato Papa Francesco, in prossimità dell’apertura dell’Anno della Misericordia.
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