Federica c’è

federicacè1Due cose sono balzate all’occhio di chi ha assistito alle gare di sci alpino di domenica mattina, il gigante femminile dalla Val d’Isere e quello maschile dall’Alta Badia. Primo: Federica Brignone dopo aver saltato quasi interamente la stagione passata per infortunio è tornata ai suoi livelli abituali, quindi nel ristretto gruppo delle più forti in slalom gigante. Secondo, nonostante le difficoltà, i problemi e le sfortune addensatesi sul capo di Blardone e Simoncelli questi due continuano a rappresentarci in modo assolutamente degno ed onorevole.

VAL D’ISERE- Si stanno rimescolando le carte nello slalom gigante femminile, con l’assenza di Rebensburg e Worley capita di vedere dei podi, oseremmo dire, inconsueti. Vince Tina Weirather per la prima volta nella disciplina, seguita dalla Gut che ottiene il suo secondo miglior piazzamento dopo il successo di Soelden di fine ottobre, al terzo posto troviamo la Pietilae-Holmner che non è una ragazzina certo, ma che è tornata ai fasti delle stagioni 2008-2010, quando in slalom gigante era sempre a ridosso del podio. Come detto la Brignone è ai piedi del podio, ottimo risultato raggiunto in rimonta dopo la prima manche in cui era finita settima: di lei si può dire solo che attualmente è l’unica italiana davvero da considerare di prima fascia. Alle spalle della nostra troviamo la Riesch, che fa bei punti nella disciplina in cui è meno performante, e poi le varie Lindell-Vikarby, Fenninger e Shiffrin. Tina Maze la troviamo in undicesima posizione. Le altre azzurre: Nadia Fanchini quattordicesima e Denise Karbon diciannovesima. Dalle altre azzurre ci si aspetta prima o poi di vedere qualche miglioramento come ne vediamo quasi ogni settimana dalle loro rivali…siamo in attesa premettendo che la mancanza di risultati non è mai, e ripetiamo mai, colpa dell’atleta.{ads1} ALTA BADIA– Se nel campo femminile le carte si rimescolano, nel settore maschile le cose vanno avanti in modo monolitico: Hirscher, Pinturault e Ligety, questi sono i nomi intorno a cui possono inserirsi di volta in volta degli outsider in base algi erori commessi da uno di questi. Questo è stato poi l’ordine di arrivo nella gara di ieri, con l’ustriaco che sopravanza i rivali e raccoglie il massimo della posta in chiave classifica generale dove il testa a testa con Svindal per la coppa generale sarà il leitmotiv della stagione. Bene vanno i tedeschi con Dopfer, Neureuther e Luitz che occupano la quarta, quinta e ottava piazza. Spettacolare Benjamin Raich che si piazza settimo. Veniamo agli italiani. Moelgg, quello da cui ci si deve aspettare di più, si prende una sedicesima piazza, diciannovesimo finisce Eisath, Simoncelli ventunesimo, Blardone venticinquesimo e De Aliprandini subito dopo. I nostri Simoncelli e Blardone, e questo già l’avevamo scritto, sono molto autocritici e questo gli fa onore ma è del tutto inutile. Solo un pazzo o un cretino si può aspettare risultati di primissimo piano da questi due. L’età che avanza, gli infortuni anche recenti ed il cambio dei materiali arrivato l’anno scorso hanno messo fuori gioco i nostri migliori rappresentanti nella disciplina, da cui mai e poi mai ci possiamo attendere che cambino modo di sciare per tornare da ultratrentacinquenni, alla vittoria. Loro compito è rimanere in nazionale fin quando sia loro che gli allenatori lo vorranno, in modo da aiutare i più giovani e dimenticare altre responsabilità, cercando di divertirsi sciando ancora in Coppa del Mondo. A loro va il nostro grazie non solo per quanto fatto e per quanto faranno, ma anche perchè, nonostante siano troppo autocritici, ci risparmiano la banalità e mediocrità delle normali interviste agli atleti.

 

 

 

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