Forex trading: i rischi per gli investitori
Il Forex trading è un’attività difficile che, a dispetto di quanto suggeriscono i contenuti pubblicitari, arricchisce solo una percentuale sparuta di investitori. Tuttavia, guadagnare con il mercato valutario è più che possibile: sono sufficienti (si fa per dire) un solido bagaglio di conoscenze tecniche, abilità intellettuali, doti personali. Soprattutto, è necessario essere consapevoli dei rischi che, giornalmente, ciascun trader corre. Ecco qualche esempio.
Forex: i rischi endogeni
Per rischio endogeno possiamo intendere tutti quegli elementi di pericolosità che dipendono dal trader stesso e che non sono direttamente imputabili al contesto nel quale opera. Il rischio più grande è sicuramente una scarsa conoscenza delle dinamiche del mercato e del funzionamento delle piattaforme. Chi non arriva preparato all’appuntamento rischia seriamente di perdere il proprio capitale. Per questo motivo è consigliabile studiare le basi e capire come funziona il forex trading partendo dai portali di riferimento per poi approfondire le tematiche legate alle strategie.
Un altro rischio ha a che fare con la sfera emotiva. Investire, e soprattutto investire nel trading speculativo, è un’attività che sottopone l’individuo a uno stress notevole. E’ sempre in agguato il pericolo di perdere lucidità, magari quando sopraggiungono emozioni quali la paura o, di converso, l’euforia. La lucidità è a risorsa più importante in quanto consente di discernere le minacce e le opportunità. Il consiglio, quindi, è allenarsi a tenere, per quanto possibile, le emozioni fuori dall’attività di trading.
Tra i rischi più importanti figura anche la scelta del broker, se quest’ultimo non rispetta i criteri di onestà ed efficienza. Il broker è l’unico vero contatto che l’investitore del Forex trading mantiene nei confronti del mercato. Se il broker fallisce nel suo compito, il trader fallisce con lui. Deve essere quindi non solo onesto ma anche veloce nell’esecuzione degli ordini.
Trading Forex: i rischi esogeni
Il rischio esogeno più importante, ossia derivante dal contesto e non da una effettiva mancanza del broker, è lo shock politico, geopolitico, militari. Un fenomeno che è per sua stessa natura imprevedibile, che influenza nettamente i mercati e che non può essere prevenuto, solo gestito.
Anche la cattiva informazione è un fattore in grado di incidere negativamente sulla carriera di un trader. D’altronde, quest’ultimo si approvvigiona dagli organi di informazione, soprattutto quando non può ottenere informazioni di prima mano. Un esempio di come questo rischio si sia palesato in tutta la sua portata catastrofica è datato 2007. Prima della crisi della Lehman Brothers, le agenzie di rating le assegnavano un punteggio molto alto, e ciò ha tratto in inganno tutti gli investitori.
Infine, motivo di preoccupazioni sono le decisioni radicali delle banche centrali e dei policy maker. Per esempio, la politica monetaria della Bce ha svalutato l’euro nei confronti del dollaro di oltre il 30%. La buona notizia è che tali movimenti sono in qualche modo prevedibili e quindi gestibili.