Arrestato il ministro russo Alexey Ulyukaev per una tangente di 2 milioni di dollari
Arrestato il ministro russo Alexey Ulyukaev, con l’accusa di aver preso una tangente da 2 milioni di dollari in cambio del sostegno del suo dicastero ad un accordo di un’importante compagnia petrolifera. Secondo Svetlana Petrenko, del Comitato investigativo di Mosca, la tangente avrebbe coinvolto due compagnie petrolifere russe e sarebbe stata pagata per «la valutazione positiva data dal Ministero dello Sviluppo economico all’operazione che ha permesso alla Rosneft di completare l’accordo per l’acquisto del 50% detenuto dal governo del capitale della Bashneft».
Arrestato il ministro russo Alexey Ulyukaev quindi, dopo un’indagine di un anno. Ulyukaev sarebbe stato incastrato da intercettazioni telefoniche e da una trappola messa in atto dagli agenti del servizio segreto Fsb. Gli agenti sotto copertura hanno infatti scoperto in flagranza di reato il ministro, che avrebbe accettato la tangente ed in seguito tentato di contattare i suoi protettori. Oltre all’accusa di corruzione, per la quale sono previsti 15 anni di reclusione, il ministro Ulyukaev rischierebbe ora anche l’accusa di estorsione.
A Russia Today, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che «le accuse contro Ulyukaev sono molto serie e necessitano di prove concrete e che, in ogni caso, solo un tribunale può decidere».
L’arresto di Ulyukaev ha suscitato molto scalpore e il governo di Medvedev non ha rilasciato alcuna dichiarazione per ore, ciò dovuto al fatto che nelle due compagnie petrolifere russe al centro dell’indagine, Rosneft e Bashneft, gravitano uomini molto vicini al presidente Putin.
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