Questo 2016 non vuole smettere di privarci di grandi figure iconiche, così si è portato via anche il “re degli abissi” Enzo Maiorca. Tra i più grandi sub di sempre, Maiorca si è spento ieri mattina nella sua città natale, Siracusa, all’età di 85 anni. A partire dal 1960 il più famoso apneista della storia italiana ha cominciato a stabilire record di profondità, arrivando a sancire il primato mondiale di -45 metri, da lui stesso sempre superato negli anni per ben 17 volte. Celebre la competizione con un altro grande sub francese, Jacques Mayol, che ha ispirato il bellissimo film Le Grand Bleu di Luc Besson (1988). Nel 1986 Maiorca torna alle competizioni dopo una lunga pausa durata 10 anni e nel 1988 stabilisce un nuovo record, l’ultimo per lui, di 101 metri di profondità.

Lasciata la carriera agonistica Maiorca contribuisce a far conoscere gli abissi e a sensibilizzare il pubblico italiano sui temi della salvaguardia ambientale e del patrimonio naturalistico marino, diffondendo, anche attraverso numerose apparizioni tv e diversi libri, i valori della cultura del mare. Il Signore degli abissi era anche amante dell’archeologia marina e delle spedizioni scientifiche ed è grazie alla “sua opera e alla sua esaltante attività sportiva che ha contribuito ad accrescere il prestigio e il lustro della marineria italiana in tutto il mondo” che nel 2004 riceve la Medaglia d’oro al merito di Marina. Un’irrefrenabile passione che lo catturò sin da bambino spiegando più volte come “si trattò di un amore fisico perché mi innamorai della sua bellezza. Da allora l’ho frequentato ogni giorno della mia vita.”

La camera ardente è stata allestita nel salone “Paolo Borsellino” di Palazzo Vermexio a Siracusa per porgere l’estremo saluto a colui che ha dominato la scena mondiale dell’immersione per un trentennio ed è stato indimenticabile icona della sfida dell’uomo e dei suoi limiti nelle profondità del mare.

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