il Vescovo restituisce l’offerta: a Locri “soldi sporchi”
il Vescovo restituisce l’offerta di sospetta provenienza criminale, è successo a Bovalino, bandiera verde in provincia di Reggio Calabria.
La forte alluvione del 2015 in Calabria dove violente piogge per 48 ore si sono abbattute su gran parte del territorio della regione ed in particolare in quello della Locride, hanno provocato ingenti danni; proprio a Bovalino, portarono al crollo di una parte del tetto della Chiesa parrocchiale “San Nicola di Bari”.
Dopo circa 260 giorni di lavori urgenti sulla soffittatura della chiesa, finalmente nel luglio del 2016, la parrocchia di San Nicola di Bari riapre le porte ai fedeli, i contributi per la riparazione del tetto risultano di dubbia matrice. Si tratta di fondi inviati da ditte collegate a Domenico Gallo, arrestato a seguito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma sui grandi appalti, dalla Tav alla Salerno-Reggio Calabria. Evidenti per il giudice che ha emesso l’ordinanza “i suoi contatti con soggetti legati alla criminalità organizzata”.
E allora il Vescovo restituisce l’offerta: diecimila euro. “Con il denaro sporco non si costruiscono chiese, a costo di rinunciare ai lavori” -dichiara al quotidiano Repubblica- “Per me è stata una scelta scontata, ordinaria”, dice. “E infatti non sarebbe emersa se non fosse stata accennata durante un dibattito locale e rilanciata dal Quotidiano del Sud. “Questa vicenda – continua il presule – è una piccola cosa ma fa parte di uno stile che deve essere chiaro: non si può rischiare di essere conniventi con le mafie e se c’è il sospetto che le offerte siano frutto di affari mafiosi, bisogna rifiutarle in modo fermo”.
Monsignor Oliva allora si reca in Banca ed emette due bonifici di 5000 euro ciascuno, alle ditte che avrebbero voluto contribuire alla ricostruzione del tetto della Chiesa. “Sono soldi sporchi e Non c’è nulla di bello che si possa costruire con i soldi macchiati dal sangue della gente”.
Così il Vescovo restituisce l’offerta.
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