E’ morto Umberto Veronesi: una vita spesa a combattere il cancro

Si è spento a 90 anni, nella sua casa di Milano, Umberto Veronesi, oncologo e uomo politico. Una vita spesa a combattere il cancro e altre battaglie: quella per l’eutanasia, per la cultura scientifica e per l’alimentazione vegetariana.

veronesiL’oncologo che ha dato la speranza ai malati di tumore, Umberto Veronesi, è morto nella sua casa di Milano, circondato dall’affetto dei suoi familiari, dopo che nelle ultime settimane le sue condizioni erano andate peggiorando.

Un uomo dalla personalità forte, anticonformista anche nel rapporto con la moglie, Sultana Razon, dalla quale ha avuto 6 figli, bello e charmant ma soprattutto l’uomo che è riuscito a cambiare il modo di operare le donne: “le amava troppo per vedere i seni straziati dall’amputazione”– diceva.

Considerato un luminare a livello internazionale, è stato il primo italiano a presiedere l’Unione internazionale di oncologia ha fondato la Scuola europea di oncologia (Eso) nel 1982.

Nel 2012 in un intervista rilasciata a Panorama, alla domanda se temesse la morte, rispose in maniera del tutto naturale, con fierezza e certezza “No, la morte non mi fa paura”, perchè Veronesi la morte l’aveva già vista in faccia, gli era passata davanti, durante la guerra, e da quel giorno una mina, gli aveva fatto cambiare la percezione della vita. Tutto dipende dal destino e “ogni giorno vissuto è stato un giorno rubato a quello che sembrava un destino inevitabile” – questo era quella che era divenuta la sua filosofia di vita.

UMBERTO VERONESI: UNA VITA DEDICATA ALLA RICERCA CONTRO IL CANCRO

Umberto VeronesiEcco chi era Umberto Veronesi, a raccontarci di lui, una foto in bianco e nero, dove appare sempre sorridente, di quello stesso sorriso di cui era stato capace donarlo a tanti pazienti malati della bestia più brutale che ci sia: il cancro. Tra le sue mille eredità, quella più importante, rimane l’aver trasportato la medicina italiana fuori dalle secche spiritualiste vaticanocentriche, nella modernità. 

Nasce a Milano nel 1925, si laurea in medicina e chirurgia nel 1950. Corona il suo grande sogno, prima con la Scuola Europea di Oncologia nel 1982 e poi con la sua più grande opera: lo Ieo, l’Istituto Oncologico Italiano, inaugurato nel 1991 e diventato presto un esempio per la cura e la prevenzione del cancro a livello internazionale. Ha teorizzato e promosso la tecnica della quadrantectomia, intervento meno invasivo per combattere il tumore alla mammella, ha lavorato sul miglioramento della radioterapia, e ha dimostrato sempre un fortissimo interesse per gli animali e per i loro diritti.

Sostenitore dell’eutanasia, è stato anche ministro della Sanità durante il governo Amato, dal 2000 al 2001, e Senatore dal 2008 al 2011. Ha ricevuto tredici lauree honoris causa, nazionali e internazionali.

Oggi non è soltanto il mondo scientifico a piangere la sua morte, ma tutto il mondo, politico e non, perchè Umberto Veronesi, merita di essere ricordato come un maestro, accompagnato da un lungo applauso, degno di un “grande uomo, medico, ricercatore che ha dedicato la propria vita a salvare quella degli altri”.

 

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