Colin Firth e Jude Law nel film Genius: storia di un’amicizia
Colin Firth, Jude Law e Nicole Kidman sono i protagonisti del film Genius; storia dell’amicizia tra il posato editor Max Perkins e l’esuberante scrittore Thomas Wolfe. Si tratta di una pellicola tratta dalla biografia Max Perkins. L’editor dei geni di A. Scott Berg. L’autore è sempre stato disponibile ad offrire una consulenza allo sceneggiatore del film John Logan, lasciandogli altresì libertà di manovra poiché “spettava a lui determinare il punto in cui la finzione doveva superare la storia vera”.
Negli anni venti, la Charles Scribner’s Sons era già una notissima casa editrice newyorkese. Perkins (Colin Firth) era un curatore di bozze professionista spinto dal desiderio di portare alla luce nuovi talenti: si deve a lui la pubblicazione nel 1920 di Di qua dal paradiso, di un certo F. Scott Fitzgerald (Guy Pierce) o la scoperta di un tale Ernest Hemingway (Dominic West). Prima ancora della Beat generation, Max Perkins inventò la generazione letteraria tra le due guerre. L’intuito spinse l’editor a puntare tutto quanto sul manoscritto di un ventenne dall’energia e dalla penna incontenibili: Thomas Wolfe. Iniziò così una collaborazione durata circa un decennio in cui i due lavorarono gomito a gomito per adattare agli standard editoriali dell’epoca i fiumi di parole lunghi migliaia di pagine del giovanissimo autore.
Il film Genius non è propriamente una biopic. Esso ci mostra piuttosto la nascita e, nonostante le scelte di vita, la sopravvivenza di un sentimento fortissimo tra due personalità tanto polarizzate, quanto complementari: un uomo introverso e morigerato da una parte e un giovane irrequieto alla ricerca di ispirazione per le strade del mondo e i night club di New York. Una collaborazione così totalizzante da spingere Wolfe a dedicare a Perkins Il fiume e il tempo e una relazione umana così intensa da rendere gelose le donne della loro vita. Wolfe era l’animo avventuroso che il puritano ingessato sognava sfogliando libri, mentre Perkins era la spalla paterna, rassicurante e misurata per un giovane con deliri di creatività.
Ma il film Genius non è parimenti una pellicola sulla storia dell’editoria. La scena in cui l’editor convoglia la scrittura straripante di Wolfe in una manciata di righe è un momento di sublime emotività che dà origine ad una sequenza commovente in cui il mondo dell’ispirazione cammina per le strade affollate di New York, si appoggia ai muri di una stazione, o si siede ad ascoltare la musica jazz. Una storia che ci fa conoscere non solo una genialità creativa, ma anche un editor visionario e, soprattutto, la titanica smisuratezza di un sentimento realmente esistito tra due persone.
Un cast stellare perfettamente calato nell’universo interiore dei personaggi che arriva subito al cuore degli spettatori. E anche i cammei di Pierce e West sono degli importanti contributi che svelano il volto umano di altri due… geni letterari. È da lode la prima esperienza cinematografica del regista teatrale Michael Grandage il quale, usando con parsimonia la ridondante potenzialità espressiva della cinepresa, ha saputo far emergere la visceralità dei protagonisti puntando tutto sull’interpretazione di una sceneggiatura da oscar.
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