Marshall Calrk : la lettera del bambino morto a 7 anni

Il piccolo Marshall Clark colpito dal morbo di Batten, dopo una lunga battaglia contro questa terribile malattia lascia la sua famiglia e “vola in Paradiso” ma prima scrive una bellissima lettera per dare forza ai suoi genitori.

Va bene, perché Nana (la nonna) mi ha detto tutto sul cielo e di tutte le cose meravigliose“. 

Nonna Elsie racconta il dolore di questi ultimi tre anni, da quando nel settembre del 2013 a Marshall veniva diagnosticata la sindrome di Batten, una malattia rarissima neurodegenerativa, ma racconta anche come il piccolo grande Marshall non si sia mai arreso “La sua determinazione e la sua felicità nell’affrontare il tutto mi hanno stupito. Quando ha perso la capacità di camminare, ha imparato a gattonare. Quando ha avuto difficoltà a mangiare con coltello e forchetta ha scambiato le sue posate con due forchette, mangiando un boccone alla volta”.

L’otto novembre, nel giorno del suo ottavo compleanno verranno celebrati i funerali del piccolo Marshall Clark, sarà una celebrazione speciale, tutti i bambini si vestiranno da super eroi per salutare il più giovane e il più forte di tutti i super eroi.

Intanto le meravigliose parole di Marshall fanno il giro del mondo, ecco la lettera completa:

“Cari amici, questo sarà il mio ultimo messaggio perché quando lo leggerete io sarò in cielo. Ma va bene, perché Nana (la nonna) mi ha detto tutto sul cielo e di tutte le cose meravigliose che sarò in grado di fare quando sarò lì. Ci saranno un sacco di torte e fragole e cupcake e io sarò in grado di mangiare di nuovo e correre e guardare video.  Ero preoccupato che avrei perso le persone che amo, e che sarei stato triste, ma Nana mi ha detto che l’amore che le persone hanno per me è così forte che mi sembrerà siano con me.
Nana dice che sono stato il ragazzo più coraggioso di sempre.

Quando la malattia di Batten mi ha impedito di essere in grado di utilizzare il mio iPad o mangiare o giocare, ho continuato a sorridere. Non ho mai pianto quando ho continuato a cadere per tutto il tempo o quando ho smesso di essere in grado di mangiare cibo e hanno dovuto mettermi un tubo nella pancia. Nana dice che ho accettato tutto quello che mi è successo continuando a ridere, fino a quando mi è stato possibile.

E quando non potevo più parlare o vedere, mi piaceva ascoltare Nana che leggeva i messaggi mandati dai miei amici.
Siete stati con me e mi avete sostenuto e amato, e voglio ringraziarvi dal profondo del mio cuore. Ma ora devo dirvi addio.
Siate felici per me, perché non sarò più intrappolato in un corpo che mi ha impedito di godere della mia infanzia. Ora sono libero di fare tutte le cose che ho perso. Tanto amore a tutti voi, il Vostro Marshall!”

 

 

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