Genova, strage in famiglia: poliziotto uccide moglie e figlie, poi si toglie la vita
Genova, strage in famiglia: un poliziotto ha ucciso moglie e figlie per poi togliersi la vita. Indagini in corso
All’alba di questa mattina in un appartamento in piazza Mario Conti, a Genova, si è consumato l’ennesimo dramma famigliare. Sono stati ritrovati i corpi di quattro persone: padre, madre e due figlie. A uccidere la famiglia sarebbe stato proprio il padre, un uomo di 50 anni, agente del reparto mobile di Bolzaneto, per poi togliersi la vita.
La polizia è intervenuta sul posto per indagare sul caso di omicidio-suicidio e capirne le cause. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, Mauro Agrosì, poliziotto da anni, era stufo della vita, tanto da lasciare una lettera in cui spiegava che “la vita ha troppi problemi” ed era difficile andare avanti, spiegando così i motivi del suo folle gesto.
Che si sia trattato di una forte depressione? Cosa ha spinto l’uomo a compiere un gesto tanto disperato? Un dramma famigliare, che ancora una volta coinvolge in modo diretto un agente di polizia. Arrivati a questo punto forse sarebbe di vitale importanza proporre test psicologici ogni tot tempo alle forze armate per valutare anche il loro grado di stress dovuto ad un lavoro così impegnativo e carico di tensione?
Dopo aver ucciso sua moglie e le sue due figlie, di 10 e 14 anni, l’uomo ha chiamato i poliziotti del 113 dicendo “Venite, vi lascio la porta aperta, ho ucciso tutti”, per poi uccidersi con la pistola.
La strage familiare di questa mattina ricorda un fatto analogo compiuto nella stessa zona di Cornigliano nel 2003 con protagonista anche allora un poliziotto, Saverio Galoppo, 47 anni, uccise con la pistola di ordinanza la moglie, i due figli di 8 e 4 anni e si tolse la vita. La follia dell’uomo, depresso a causa della separazione dalla moglie e per non poter vivere con i figli, esplose in tarda serata.
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