“Terremotati” romani: top five delle scemenze capitoline
“terremotati” romani
Ce ne sono molti ma non li noti, in giro per la Capitale i familiari dei veri terremotati si mimetizzano tra il traffico cittadino, il caos metropolitano e i rumori assordanti. Eppure se ci fai caso riesci a vederli, hanno l’aria assorta e lo sguardo buono, lucido d’angoscia per l’inferno dei loro cari ma carico di silenziosa speranza. Sono miti i marchigiani, abituati a ricostruire e ricostruirsi, perché “che voli fa, è cuscì!”. Ora prendi uno di loro e catapultalo in mezzo a 3 milioni di romani, chiassosi e apocalittici. Abituati all’attenzione eppure alla costante ricerca di riceverne ancora. Con affetto e amabile simpatia, il romano tipo riesce a farsi adorare e odiare allo stesso tempo.
Così, anche all’indomani del sisma più violento dal 1980, i romani sono riusciti a partorire delle perle degne di un articolo tutto dedicato a loro. A sentirli non puoi che sorridere, perché ormai li si conosce a menadito: i “terremotati” romani sono gli stessi “alluvionati” al primo acquazzone, gli stessi che montano le catene alla macchina dopo un centimetro di neve, che ti chiedi: “Ma non gli si rovinano le gomme a fare così?”. Ce n’hanno sempre una, e sanno tutto di tutto. Esperti sismologi, si aggirano sui mezzi pubblici, nelle università, sui social impartendo consigli, teorie o semplicemente raccontando la loro “disgrazia personale” muniti di video del lampadario di casa. Per questo abbiamo una top five delle occasioni che i romani hanno perso, in questi giorni, per stare zitti.
5) I TELEGIORNALI, I QUOTIDIANI. Tutto succede sempre a Roma, Roma è talmente abituata alla prima pagina che se per una volta non ci finisce, trova il modo di finirci comunque. L’apice si è toccato con la diretta del Messaggero su Facebook che riprende i romani in Via Barberini per strada a causa della scossa. Ma non la scossa del 30 ottobre eh… Quella da 5.9 del 26! Un marchigiano non si sarebbe nemmeno mosso dalla sedia, nella Capitale si è sentita relativamente. La cassa di risonanza mediatica non è però finita qui, perché gli sfollati capitolini hanno subìto (ahinoi) pure dei lievi danni. E che non lo vuoi far sapere a tutta Italia? Crepe alla basilica di San Paolo, filature in qualche stabile pubblico e l’ormai celebre casa di Viale Marconi! In Viale Marconi due abitazioni si sono staccate, non è un bello spettacolo, per carità, ma abbiate pazienza, “accannate”, davero!
4) LA COATTATA AR BARCONE. Giustamente lo spavento è stato tanto, più per le persone nelle zone colpite che per chicchessia fuori dalle zone dei veri terremotati. Ma i romani, si sa, sono sensibili. Quindi si premurano di far sapere a tutti di stare bene, di raccontare in metro, dal pizzicarolo, in stazione, per strada il dramma che hanno vissuto. L’apice però in questo caso lo hanno toccato quelli che hanno scelto a ridosso della scossa il balcone come luogo d’interlocuzione! Ma, santa pazienza, se c’hai paura e vuoi parlare con il vicino di casa, ti puoi mettere sul balcone per poi scendere prendendo l’ascensore? Complimenti, le scelte migliori!
3) LA METRO CHIUSA. Ora, qualsiasi cosa accada a Roma chiude la metropolitana. Non importa se il libeccio abbia scompigliato i capelli alla Raggi o se ci sia stata l’invasione delle cavallette: loro la prima cosa che fanno è chiudere la metro! Per poi dire a tutti che “Hanno pure chiuso la metro…!”. Ma facetece capì a noialtri, ma quann’è che sta aperta sa cavolo de metro?
2) SOPRALLUOGHI. È sacrosanto essere prudenti in questi casi, perciò nulla questio sulla decisione del sindaco Raggi di avviare (data anche la fortuna del ponte) dei sopralluoghi precauzionali in scuole e università. Il problema è che ogni occasione è buona per i romani per polemizzare con i loro amministratori. C’è chi ha detto che i sopralluoghi non sono stati fatti in maniera approfondita, chi dice invece che erano inutili, fino a un anonimo genio del web che sulla pagina “Spotted Sapienza” ci ha tenuto a far sapere che “la sfiga lo perseguita” perché lui aveva un esame all’università e questa chiusura ha vanificato i suoi piani per il ponte di Ognissanti.
1) MILLANTAZIONI. La prima posizione è dedicata a tutte le millantazioni di questi giorni, dalla magnitudo falsata per non pagare i danni sino alla teoria per la quale “il Mediterraneo scomparirà e l’apocalisse è vicina” (fonte: tizio sulla metro A, aperta). Per continuare poi con la questione migranti-albergo-30 euro al giorno od ogni altro tipo di corrente di pensiero. Qui sotto c’è la teoria dei crakers, chiaramente opera di un fake ma comunque la più esilarante e se non altro servirà a strappare un sorriso a chi il terremoto lo sta vivendo veramente!