Terremoto, la Protezione Civile: “Spostarsi verso il mare, impossibile l’assistenza in loco”

“Terremoto sfollati verso il mare”, intima la Protezione Civile. Già da giorni ha attivato la macchina organizzativa per portare via tutti gli abitanti dei paesi di Marche, Umbria e Lazio, colpiti dallo sciame sismico. La regione che affaccia sull’Adriatico è quella maggiormente colpita dal terremoto. Oltre cento i comuni colpiti e gli sfollati saranno migliaia, forse non tutti i 25 mila previsti dalla Regione, ma per ora ci sono le 5 mila richieste fatte agli albergatori della costa. Il fermo consiglio della Protezione Civile è uno solo: “L’assistenza deve continuare in direzione di portare le persone sulla costa – ha detto ancora Fabrizio Curcio Capo della Protezione Civile – al momento non ci sono possibilità di assistenza in loco”.

Evacuazioni dalle zone colpite e migrazione verso il mare. Pochissime le tende portate vicino ai Comuni colpiti. Troppo pericoloso rimanere lì. Per questo è partita la migrazione verso la costa. “Fortunatamente non piangiamo i morti, ma non deportateci”. La preghiera di chi vive lì è forte e molto chiara. Noi a casa vogliamo tornarci. Ma per adesso non se ne parla.  Soprattutto perché, come spiegano dalla Protezione civile, questa migrazione non coinvolgerà solamente i comuni che hanno subito danni, ma bisognerà evacuare l’intera zona, anche solo per un po’, per fare i dovuti controlli. Il rischio di nuovi crolli è troppo grande, soprattutto per quei paesi con piccoli danni. Come è stato per Norcia, un’altra scossa potrebbe essere devastante per la popolazione.

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