Le bufale sul terremoto e gli sciacalli social

La terra torna a tremare nel centro Italia e le scosse vengono ancora accompagnate dalle bufale sul terremoto. Sì, perché tra paura e disperazione si trova anche il tempo di complottare. Anche subito dopo il terremoto del 24 agosto qualcuno è stato talmente attento da aver notato che il valore di magnitudo dato nei primi minuti è stato rettificato, per difetto, nelle ore successive. La stessa cosa è accaduta, ovviamente, il 26 ottobre. Ovviamente i cavalieri del complottismo da tastiera hanno immediatamente dedotto che “loro” avevano intenzionalmente abbassato i valori di magnitudo per non risarcire i cittadini dei danni subiti. Le lobby massoniche, i plutocrati delle multinazionali, gli alieni, il

Bufale sul terremoto
Camerino ANSA/ CRISTIANO CHIODI

governo o chi sa chi altro avrebbero sincronizzato tutti i mezzi d’informazione, gli strumenti tecnici e la comunità scientifica perché abbassassero il livello della magnitudo comunicata. La bufala sul terremoto è così servita. Ma forse questi Don Chisciotte di Twitter non sono in grado di immaginare che gli strumenti a nostra disposizione registrano delle onde. La magnitudo, nella scala Richter, misura la potenza di un terremoto. Ovvero cerca di stabilire l’energia sprigionata dal terremoto studiando i tracciati dei sismografi. Non è un’operazione istantanea. Non è come misurare un foglio di carta con un righello. Per questo motivo, negli immediati istanti successivi all’evento tellurico, i sismologi possono dare una valutazione di massima del terremoto. Con lo studio e le analisi successive si arriva ad una valutazione più precisa. Si confrontano i tracciati dei diversi sismografi, che potrebbero non dare tutti la stessa identica valutazione. In più va tenuto presente che si tenta di dare una misura a un evento istantaneo, che passa e non si ripresenterà uguale a se stesso nel futuro. Non è una montagna da misurare, o una fossa oceanica di cui valutare la profondità. Il terremoto arriva e se ne va. Non torna. Non rimane lì a farsi fotografare. Va anche detto che i metodi per misurare un terremoto sono diversi e spesso i valori si confondono nelle notizie di stampa. Per questo è così facile creare bufale sul terremoto. Pensate però a una cosa, cari complottisti e sciacalli: un terremoto di magnitudo 5.9 sprigiona un’energia pari a quella della bomba atomica sganciata su Hisoshima. Pensate che chi lo abbia subito stia rimpiangendo quei pochi punti decimali? A mio parere no. Credo, anzi, che fare del complottismo con il proprio tetto ben stabile sulla testa sia ben più facile che farlo dal freddo di una tenda da campo.

bufale sul terremoto
Camerino ANSA/ CRISTIANO CHIODI

 

Inoltre, queste bufale sul terremoto perdono completamente di valore quando si fa presente che i rimborsi per i danni subiti dal sisma sono su base territoriale e non su quanto sia grave una scossa. Il Decreto Legge Terremoto, come tutti gli altri provvedimenti simili, si basa sulla zona colpita dal terremoto e non su quanto questo sia stato potente. Anche perché, a seconda del luogo, della conformazione del terreno, della densità di cementificazione, dei metodi di costruzione e via dicendo, un terremoto di scarsa intensità potrebbe provocare più danni di uno molto più potente.

 

Ma un’altra bufala sul terremoto è emersa oggi, all’alba delle nuove scosse che hanno colpito la zona di Camerino e Ussita. Questa volta non è un campione del complottismo a inventarsela ma un ministro della Repubblica. Alfano, ministro degli interni, parla di “miracolo” che per l’intensità della scossa non ci siano state vittime o feriti gravi. Forse rivolgersi alle sfere celesti ci sembra un po’ esagerato, caro ministro. La spiegazione è molto meno metafisica di quanto lei vorrebbe far sembrare. Il fatto è che da due mesi, in quelle terre, la gente vive nella paura. Sono due mesi che la terra continua a muoversi incessantemente, ogni giorno. A volte è solo un tremore avvertito dai più sensibili, altre volte fa

bufale terremoto
Visso ANSA/AP Photo/Alessandra Tarantino

dondolare i lampadari, più spesso fa tremare i vetri. Molte di queste persone vivono da settimane lontane dalle proprie case. Chi ha avuto la fortuna di poter rientrare in casa dorme con un occhio aperto e uno zaino d’emergenza pronto all’ingresso di casa. C’è chi si è trasferito nel camper o chi dorme da mesi a casa di parenti sulla costa. C’è chi, imparando dal terremoto scorso, alla prima scossa (più debole) si è immediatamente buttato in strada o rifugiato in luoghi sicuri. Non è un miracolo, è la conseguenza di un terremoto. Un miracolo vero sarebbe mantenere tutte le promesse di ricostruzione fatte in queste settimane. Un vero miracolo sarebbe evitare tutti gli affaretti e gli appalti truccati fatti dopo il terremoto de L’Aquila: era un altro governo e un altro dicastero (giustizia) ma lei, signor ministro, era sempre lì.

 

Sarebbe bello che invece di parlare di miracoli o contare i decimali della scala Richter, invece di inventarsi le solite bufale sul terremoto, si tornasse a pensare seriamente di risanare il nostro territorio. Serve una legge quadro generale per gli eventi sismici. Siamo un Paese a forte rischio: abbiamo bisogno di leggi, regole e tempi certi in caso di terremoto. Non abbiamo bisogno di miracoli.

 

Twitter: @g_gezzi

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