“È offensivo”: il murale sul papa è stato cancellato
Folgore è il sostantivo giusto per descrivere quanto è avvenuto nella giornata di mercoledì 19 ottobre, quando l’ultimo murale di Mauro Pallotta, in arte Maupal, è stato cancellato alla stessa velocità in cui si manifesta un fulmine.
Un papa simpatico e inconsueto, nella notte di mercoledì scorso, è apparso su una parete di Borgo Pio ma quando la città di Roma al mattino si è svegliata, ha trovato una spiacevole sorpresa: il murale, realizzato dallo street artist Mauro Pallotta, in arte Maupal, non c’era più. Ubicato a circa duecento metri da via della Conciliazione, il graffito della ‘discordia’, ritraeva papa Francesco sulla cima di una piccola scala mentre giocava a Tris al di sopra di una finestra di un negozio: a terra, al suo fianco, era raffigurata una guardia svizzera che sorvegliava la strada affinché il papa potesse continuare a giocare senza essere disturbato e sorpreso, faceva il palo in sintesi. Ma la partita che Bergoglio stava giocando non era quella del semplice Tris, ovvero la sfida fra crocette e pallini: decisamente no. Al posto dei cerchietti, il papa, inserisce il simbolo internazionale della pace. È una lotta contro la guerra affinché sia ripristinata la pace, è questo il concetto che Maupal mette in scena, pubblicamente, nel famoso quartiere di Borgo Pio: fate l’amore non fate la guerra, il motto che ha unito più di una generazione. Il servizio decoro urbano, nonostante le proteste dei commercianti, abitanti e turisti, ha deciso di rimuoverlo, di cancellarlo definitivamente poiché ritenuto offensivo.
Questa è stata la seconda performance di Maupal dedicata al pontefice, figura a cui l’artista dice di essere molto affezionato. La prima volta, sempre a Borgo Pio, a pochi passi da San Pietro, il nostro Bansky romano si era dilettato con la raffigurazione del Papa-Superman, anch’essa cancellata dall’Ama. Attualmente, a restare, è soltanto la censura accompagnata dall’amarezza.
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