Bullismo a Muravera: tanta indifferenza

Ennesimo caso di bullismo. Siamo a Muravera, in provincia di Cagliari, all’istituto enogastronomico Dessì: all’uscita da scuola la bulletta attende accerchiata da una raccapricciante platea di coetanei la sua piccola vittima e quando questa arriva inizia a prenderla a male parole, si fa grande, alza la voce, poi alza anche le mani. Uno, due, tre schiaffi, pretende le sue scuse, le chiede anche di mettersi in ginocchio. La ragazzina è mortificata, subisce ogni cosa nell’assordante silenzio di tutto quel pubblico di minorenni che assiste indifferente e rumoreggia con ghigni; infine si allontana accompagnata solo dall’eco delle offese.

 

«Ci siamo sempre indignati nel vedere queste scene che impietosamente hanno messo sotto gli occhi di tutti i nostri lati peggiori. Ora ci accorgiamo che non siamo diversi, né forse lo siamo mai stati – commenta l’amministratore della pagina FB dell’istituto – la prepotenza, la prevaricazione, il bullismo sono purtroppo elementi diffusi nella scuola e nella società. Fin tanto che non ci sarà una presa di posizione decisa da parte di tutti, continueranno a esistere. Ma ciò che è veramente grave è il clima quasi festoso che fa da cornice a questi “eventi”, il divertirsi, la condivisione, la complicità, la diffusione, il voler far sapere a tutti quanto siamo in grado di sopraffare il nostro prossimo, la persona più fragile e paziente».

I genitori per primi devono capire che il bullismo è di chi materialmente lo compie ma anche di chi dà il suo contributo rimanendo fermo a guardare, di chi invece di intervenire in prima persona o chiamando qualcuno di più adulto preferisce immortale il momento con il proprio smartphone, e non di certo per fornire una prova documentale ma per postarlo come un video musicale su FB. Sveglia genitori, perché il bullismo non si autoclonclude all’uscita da scuola ma può seguirti anche a casa, 24ore su 24, con messaggi, link, chat e telefonate tra le quattro mura domestiche, con mamma e papà nella stanza di fianco.

 

Amanda, Andrea, Carolina, Emilie, Nadia, Olivia, Izzy, Kayla e tanti altri ancora, tutte storie che fanno male, tutti suicidatisi per bullismo subìto. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e le istituzioni preparano il loro piano nazionale per la lotta al bullismo, un protocollo tra Miur e Camera dei Deputati. Previsto un social coach televisivo sul bullismo, un tour per le scuole del film Un bacio, un concorso per uno spot e uno sul No hate speach. Poi il 7 febbraio 2017 sarà la  Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola. Intanto una bella sgridata e qualche permissivismo in meno non hanno mai fatto male a nessuno.

 

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