Civili in fuga da Mosul, capitale dell’Isis
Prosegue senza sosta la fuga dei civili da Mosul, ultimo baluardo dell’Isis in Iraq. Oltre duemila persone stanno tentando di attraversare i confini siriani per entrare nella regione Rojava, a nord della Siri, territorio sotto controllo curdo. La notizia della fuga dei civili è stata diffusa dalle milizie delle Unità di Protezione Civile curde tramite i social e si stima civili in fuga da Mosul verso la Siria e la Turchia, dopo l’offensiva alleata, potrebbero raggiungere i centomila.
I terroristi dell’Isis stanno cercando di impedire che i civili lascino la città. Secondo il The Guardian i combattenti jihadisti avrebbero creato dei posti di blocco in corrispondenza delle arterie principali di Mosul. Come fa sapere il ministro della Difesa francese Jean Yves Le Drian, i combattimenti potrebbero protrarsi anche per molti mesi. Ciò che si teme maggiormente, in questo momento, è il possibile utilizzo di armi chimiche contro la popolazione inerme e in previsione di un possibile attacco con armi chimiche, la Croce Rossa Internazionale è stata equipaggiata in modo tale da poter far fronte ad eventuali contaminazioni.
Civili in fuga da Mosul, disastro umanitario all’orizzonte
La coalizione internazionale guidata dagli Usa si riunirà a Parigi la prossima settimana per decidere quale sarà la prossima mossa da sferrare contro l’Isis, intanto nella base di Bashiqa, a una decina di chilometri dalla città di Mosul, le milizie turche continuano ad addestrare militarmente i sunniti presenti sul territorio. Questo addestramento capitanato da Ankara è mal visto dal governo iracheno e quella che viene considerata un’ingerenza negli affari interni dell’Iraq ha scatenato una protesta davanti all’ambasciata turca di Baghdad, dove i seguaci di Muqtad al Sadr, sciita iracheno, hanno manifestato contro Ankara.
Quello che preoccupa maggiormente è il disastro umanitario all’orizzonte. Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef, fa sapere che «gli sfollati in Iraq superano i tre milioni, ai quali bisogna aggiungere un milione di civili in fuga da Mosul. Metà di queste persone sono bambini, che necessitano di un intervento tempestivo e di una protezione internazionale immediata. Il rischio è quello di assistere ad una seconda Aleppo».
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