Herb Ritts in piena luce a Roma

In piena luce. Fotografie di Herb Ritts. Quale altro nome poteva essere scelto per intitolare una delle più complete retrospettiva di Ritts, che ha fatto della luce il suo strumento più potente, ne ha fatto il suo pennello, lo ha aiutato a dipingere i corpi scultorei, quasi classicheggianti dei soggetti immortalati. Herb Ritts è considerato uno dei più grandi fotografi degli ultimi 20 anni e dal 10 dicembre, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è possibile lasciarsi incantare dall’eccezionale mostra allestita appositamente per il nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia, l’Auditorium Expo.

Davanti al suo obiettivo, hanno posato tutti i volti più noti dello star system Hollywoodiano, ancor prima di diventare ciò che poi hanno simboleggiato.

Ritts, infatti, veniva da una facoltosa famiglia californiana ed era cresciuto lì, tra le colline di Los Angeles, in quelle ville abitate da Steve McQueen, da un giovane Richard Gere, che ha conosciuto la notorietà proprio grazie agli scatti del suo amico Herb, ancora alle prime armi. I due infatti, durante una gita nel deserto di San Bernardino, si fermarono a cambiare una ruota, e fu proprio lì che il fotografo immortalò l’allora sconosciuto Gere, in una delle sue pose più famose, che divenne poi il lascia passare per American Gigolò e decretò il successo di entrambi. Alcuni dei suoi scatti, rigorosamente in bianco in nero, hanno costruito l’immagine di personaggi come Madonna, che lo ha scelto per la copertina di True Blue, Micheal Jackson, Jack Nicholson, Tina Turner. Liz Taylor affidò all’amico Ritts il suo ritratto, in uno dei momenti più delicati della sua vita, uno scatto elegante durante il periodo della convalescenza da un’operazione al cervello. Ma lui era anche il fotografo della moda, delle riviste patinate, delle top model che hanno segnato la storia degli anni ’80 –’90.

Autodidatta, colto, raffinato, riecheggia nelle sue opere il mito di Herbert List ed Helmut Newton, sue grandi fonti d’ispirazione. I suoi nudi non sono mai volgari, mai scontati, delle vere esaltazioni del corpo maschile che in quegli anni andava delineandosi nella fotografia glamour, da sempre prerogativa del corpo femminile. herbNonostante l’Aids, che lo consumava, Ritts ha continuato a produrre la sua arte fino all’ultimo. Nel dicembre 2002, infatti, poco prima della sua morte si trovava in Africa, con Ben Affleck, per un reportage che fu poi pubblicato postumo. Roma è orgogliosa di ospitare “In piena luce” le opere del grande fotografo, in una mostra realizzata da Fondazione Musica per Roma e Fondazione FORMA per la Fotografia, in collaborazione con la Herb Ritts Foundation e Contrasto. Nell’introdurre la mostra, l’Amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma Carlo Fuortes ha voluto sottolineare l’unicità di questa nuova iniziativa, nata dalla sinergia tra Fondazione Musica per Roma e Fondazione FORMA. “Auditorium Fotografia rappresenta un ulteriore omaggio alla città di Roma perché nasce con l’intento di proporsi come spazio pubblico dedicato esclusivamente alla fotografia: un punto di riferimento per tutti gli appassionati di questa forma d’arte e certamente un luogo d’ispirazione a livello nazionale. Cominciare con una esposizione importante come quella di Herb Ritts, tra i nomi più prestigiosi del panorama mondiale, è per noi un privilegio e anche un modo per chiarire la direzione che vogliamo dare a questo spazio e a questo nuovo progetto. Abbiamo allestito un ricco programma che prevede non solo le grandi mostre ma anche una serie di altre proposte che ruotano attorno a questo mondo, come le Lezioni di Fotografia che partiranno a gennaio e andranno avanti fino luglio”.
«Ciò che importa è lo sguardo, la capacità di cogliere l’istante, il colpo d’occhio» (Herb Ritts)

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