Scarcerazione Corona “Soldi frutto del mio lavoro”
Scarcerazione Corona. Richiesta a gran voce dall’ex re dei paparazzi,che per sua stessa ammissione non ha mai scattato una foto, finito nuovamente nei guai dopo che nel corso di una perquisizione sono stati trovati 1,7 milioni di euro nel controsoffitto della società Atena, ed ulteriori 900.000 euro in un conto in Austria. Soldi che secondo Corona ed i suoi avvocati Ivano Chiesa ed Antonella Calcaterra, sarebbero semplicemente frutto del suo lavoro, se così lo vogliam chiamare, per le sue apparizioni in discoteche e locali vari in tutta Italia. Soldi sui quali, giura lui ed i suoi legali, avrebbe voluto pagare le tasse. Cosa, secondo i suoi legali, assolutamente plausibile visto che è ancora in tempo per farlo e che sono soldi guadagnati quest’anno, mentre le tasse sarebbero dovute essere pagate l’anno prossimo. Di sicuro il servizio delle Iene, di Filippo Roma nello specifico, nel quale la sua manager spiegava a più riprese come pagare in nero metà del suo cachet, non volge a favore di Corona. Anche il fatto che invece che essere in una Banca o in una cassaforte fossero nel controsoffitto, rende meno credibile le sue dichiarazioni.
Il suo Avvocato Ivano Chiesa è sicuro che tutto finirà in una bolla di sapone, il reato, effettivamente, non si è ancora compiuto e nessuna legge vieta di tenere i soldi dove si vuole, ma di sicuro l’immagine di Corona, già poco cristallina per i numerosi precedenti che vanno dalla guida senza patente ed in stato di ebrezza ai ricatti a personaggi dello sport e dello spettacolo fotografati in momenti imbarazzanti. Secondo l’accusa Corona non poteva possedere tutto quel denaro visto che della Atena è un semplice collaboratore a stipendio fisso, quindi deve necessariamente essere frutto di guadagni illeciti o non dichiarati. I difensori presenteranno comunque la prossima settimana la richiesta per la revoca della misura cautelare nei confronti del loro assistito. Anche perché solitamente il reato di evasione fiscale non comporta la custodia cautelare.
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