Decreto Legge Terremoto: ecco i dettagli
Durante la visita ai luoghi simbolo del terremoto del 24 agosto, il premier Matteo Renzi ha annunciato la ratifica del Decreto Legge Terremoto. Già dalle prime indiscrezioni appariva come un provvedimento corposo. Il contenuto riguarda ovviamente la ricostruzione dei comuni terremotati. I particolari del Decreto Legge Terremoto sono stati illustrati durante una conferenza stampa tenutasi nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi. Il commissario speciale Errani, insieme al sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, ha presentato tramite consuete slide i 53 articoli del DL Terremoto.
Chi beneficerà del Decreto Legge Terremoto?
Uno dei primi nodi da sciogliere era proprio quello della territorialità. I comuni inseriti nella primissima lista dei “terremotati” erano davvero esigui rispetto a quelli in cui realmente il terremoto ha prodotto danni. L’elenco è stato dunque allargato, comprendendo molti dei comuni precedentemente esclusi. Sono state individuate 5 aree d’interesse: Monti reatini, comprendente Amatrice e Accumoli; Alto Aterno – Gran Sasso e monti della Laga; Val Nerina; Nuovo maceratese; Ascoli Piceno – Fermo, comprendente Arquata e Pescara del Tronto. Beneficeranno dei contributi alla ricostruzione tutti i cittadini dei comuni elencati. Senza distinzione tra prima e seconda casa o atività produttive. Questa la prima novità introdotta dal Decreto Legge Terremoto: l’espansione dei risarcimenti anche alle seconde case, senza quindi la discriminazione tra residenti e non.
A quanto ammontano i contributi previsti dal Decreto Legge Terremoto?
Di cifre precise non se ne parla, almeno non ufficialmente. Da quanto appreso dal commissario Errani durante la conferenza stampa, però, i lavori di ristrutturazione di edifici interni alla zona del sisma saranno risarciti nella loro interezza. Un enorme 100% campeggia infatti sulla slaide dedicata. Altro discorso invece per gli edifici fuori dall’area “cratere” del terremoto. Per questi, infatti, sarà coperto il 100% dei lavori alle prime case e alle seconde solo se quest’ultime facciano parte di borghi o centri storici. Questi lavori dovranno riguardare la riparazione di danni certificatamente provocati dal sisma.
Come saranno emessi i fondi del Decreto Legge Terremoto?
Lo Stato, attraverso gli istituti bancari, provvederà a risarcire direttamente le aziende incaricate dei lavori di ristrutturazione. Queste dovranno essere inserite nella “White list” ed essere in regola con tutti gli adempimenti di legge. Altra novità del DL Terremoto è che il cittadino non verrà risarcito delle spese di ristrutturazione ma sarà lo Stato a pagare direttamente le aziende. Niente anticipi gravosi per i cittadini ma i tempi e i modi di pagamento preoccupano le aziende di ristrutturazione che già troppo spesso si sono trovate in credito con lo Stato. Questi dettagli probabilmente saranno definiti con la legge di stabilità.
Qual è la procedura per richiedere i risarcimenti?
Il Decreto Legge Terremoto istituisce l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Da qui passeranno tutte le domande che verranno vagliate e approvate. Sarà l’Ufficio stesso a farsi garante dei lavori procedendo alla verifica e al controllo delle ristrutturazioni. Per gli edifici con danni minori, quelli con classificazione “B” nella scheda AEDES, la procedura è stata snellita: il beneficiario dovrà presentare il progetto all’Ufficio Speciale e potrà quindi iniziare i lavori indicando il direttore dei lavori e l’impresa incaricata.
Che cos’è l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione?
Come detto, il Decreto Legge Terremoto istituisce l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, un organo territoriale a cui i cittadini potranno rivolgersi per richiedere le sovvenzioni. Gli Uffici, dislocati nelle regioni e nei comuni interessati, faranno capo alla governance della ricostruzione. A capo di tale struttura si colloca il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. I presidenti delle 4 regioni interessate (Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria) faranno le veci di vice-commissari ed ognuno presiederà il comitato istituzionale della propria regione. A questi tavoli sederanno, oltre a loro, i presidenti delle province e dei comuni interessati.
Nel Decreto Legge Terremoto, sono previsti una serie di provvedimenti a tutela del lavoro. Verrà attivato un programma di rilancio e sviluppo economico per le aree colpite. Per chi è rimasto senza lavoro a causa del sisma è prevista una cassa integrazione in deroga o altri strumenti di sostegno al reddito. In questa direzione va la visita di Renzi allo stabilimento della Tod’s. Non è infatti un caso se nel giorno dell’approvazione del Decreto Legge Terremoto il premier annuncia, insieme ai fratelli Della Valle, l’intento di costruire una fabbrica dell’azienda calzaturiera ad Arquata del Tronto. L’idea era già emersa durante la visita di Diego della Valle ad una delle tendopoli di Arquata. Nell’occasione anche il sindaco si era detto entusiasta della promessa: comuni come quelli di Arquata e Pescara del Tronto hanno infatti estremo bisogno di posti di lavoro che permettano soprattutto ai giovani di non doversi allontanare dal proprio territorio per trovare un impiego.
Non è un mistero che su eventi come il sisma del 24 agosto ci si possa giocare facilmente la faccia quando si siede sulle poltrone istituzionali. Renzi ha saputo sfruttare egregiamente la situazione, finora. Il Decreto Legge Terremoto promette molto, come d’altronde molto ha promesso il premier stesso. I rischi e i dubbi rimangono. Quanti soldi saranno stanziati? in quanto tempo verranno concessi? Quanto ci vorrà per avere le case provvisorie? I lavori saranno attuati nella trasparenza auspicata e tanto sbandierata? Staremo a vedere. Intanto la terra trema ancora.
Twitter: @g_gezzi