GP del Giappone: Trionfo Mercedes, Rosberg a un passo dal titolo
Il paese del Sol Levante, con il suo GP del Giappone, ci regala una delle gare più emozionanti e divertenti dell’intera stagione. Se qualcuno aveva definito Suzuka un circuito “old and dangerous” ossia vecchio e pericoloso, per una volta ci sentiamo di dire evviva il vecchio. Tanti, tanti sorpassi, anche molto spettacolari, in una corsa che non ha annoiato mai, nemmeno per un istante. La Mercedes, dopo lo stop in Malesia, torna a prendersi la vittoria, vincendo anche il campionato costruttori con quattro gare d’anticipo. Weekend in salsa agrodolce per le monoposto di Maranello.
MERCEDES – Rosberg ed Hamilton partivano rispettivamente dalla prima e dalla seconda posizione in griglia, ma il pilota inglese dimostra ancora una volta i suoi limiti al via, restando praticamente fermo e facendosi sorpassare da numerosi altri piloti. Nico invece, al comando dopo la prima curva, non ha avuto difficoltà a portare fino in fondo la sua gara senza che nulla o nessuno potesse impensierire il suo successo. Lewis al contrario, scivolato sesto, ha dovuto ricostruire completamente una gara compromessa e solamente grazie agli errori di strategia di Red Bull e Ferrari è riuscito a rimontare fino al terzo posto senza compiere nemmeno un sorpasso in pista e anche questo, se vogliamo, è un merito.
Alla fine Hamilton, grazie alla strategia, è riuscito anche a entrare in lotta con Verstappen per il secondo posto, ma in un disperato tentativo finale è finito lungo dovendosi accontentare della terza posizione. La Mercedes con questo doppio podio vince il campionato costruttori e ora resta da decidere solamente chi sarà il nuovo campione del mondo, con Hamilton che a quattro gare dalla fine del campionato ha 33 punti di svantaggio dal compagno di squadra.
FERRARI – La Ferrari in questo GP del Giappone aveva passo, un gran passo. In qualifica le rosse si erano piazzate terza e quarta a soli tre decimi dalle spaziali Mercedes. Purtroppo alla penalità scontata da Vettel, retrocesso di 3 posizioni per l’incidente del GP della Malesia, si è sommata anche la sostituzione del cambio di Raikkonen, avvenuta nella notte a causa di alcuni valori anomali, che è costata 5 posizioni in griglia al pilota finlandese. La partenza delle rosse è fantastica, Vettel supera subito Hamilton e nei primi due giri compie bellissimi sorpassi su Ricciardo e su una delle Force India. Kimi non è da meno e sembrerebbe davvero il weekend giusto per festeggiare, ma qualcosa al muretto dei box non funziona come dovrebbe.
Gli strateghi Ferrari prima sbagliano il tempismo del rientro di Raikkonen, facendolo uscire nel traffico dietro Ricciardo e permettendo ad Hamilton di prendersi la sua posizione, poi optano per una strategia scellerata con Vettel. Quando mancano circa 25 giri alla fine, tutti i piloti si fermano per montare le gomme hard per concludere la gara. Solamente Vettel, che poteva superare Verstappen con la sosta anticipata, resta in pista, perdendo quasi due secondi al giro per oltre cinque giri unicamente per arrivare a montare le più prestazionali soft a 20 giri dal termine. Quando però il pilota tedesco rientra, il danno è ormai fatto. Oltre a Rosberg e Verstappen anche Hamilton ha sorpassato Vettel che si ritrova con gomma più prestazionale ma quarto e costretto a inseguire.
I seguenti due giri in pista vedono il pilota Ferrari provare a sfruttare il vantaggio, senza però riuscire a impensierire minimamente Hamilton, che al contrario scappa via e riesce addirittura a raggiungere Verstappen. Con il senno di poi la Ferrari avrebbe potuto tranquillamente arrivare seconda, visto che per tutto il weekend si è dimostrata superiore alla Red Bull, e quasi al livello Mercedes. Il mancato podio di oggi è frutto di errori di strategia e questo è un segnale abbastanza preoccupante per il futuro.
RED BULL – Ennesima gara solida del giovane talento Verstappen che, partito terzo grazie ai guai della Ferrari, ha condotto una gara impeccabile. Da manuale la sua difesa sull’ultimo attacco portato da Hamilton: ha chiuso l’interno e poi accompagnato sull’esterno il pilota inglese, costretto ad andare fuori pista per non compromettere la sua gara. Il ragazzino belga si conferma una delle note più positive di questa stagione e linfa vitale per il futuro della stessa Formula 1. Male invece il vincitore dello scorso Gran Premio, Ricciardo. Weekend difficile il suo, con la monoposto mai prestazionale come quella del compagno. Il pilota Australiano non ha avuto mai il passo per restare tra i primi.
PROMOSSI E BOCCIATI – Tra i promossi del GP del Giappone sicuramente Rosberg, a un passo dalla conquista del suo primo mondiale piloti e Verstappen, autore di una solida gara. Promosso anche Vettel, al quale in pista non si può davvero recriminare nulla, anzi ha mostrato dei sorpassi da grandissimo campione.
Bocciato sicuramente Lewis Hamilton, che ancora non riesce a partire degnamente senza aiuto elettronico, e questo, da un tre volte campione del mondo non è accettabile. Bocciato il muretto Ferrari che, di fatto, ha tolto tutto il buono fatto dai propri piloti in pista con strategie disastrose e bocciato anche il regime di bandiera blu. Non ricordiamo un GP con tanti piloti rimasti “in mezzo” nei momenti cruciali, incapaci di spostarsi nel momento giusto e facendo perdere una montagna di tempo ai piloti in lotta per le posizioni di vertice. Sicuramente qualcosa va rivisto.
A quattro gare dalla fine, il mondiale sembra prendere sempre più la via della Germania. A Rosberg basterebbe arrivare tre volte secondo e una volta terzo per diventare campione del mondo, cosa che a questo punto dipende unicamente da lui e dall’affidabilità della sua Mercedes.
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