Caso scontrini, assolto l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino

Non è trascorso neanche un anno dall’ addio forzato dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Era lo scorso 30 ottobre quando ventisei consiglieri depositavano le proprie dimissioni dall’Assemblea capitolina decretando la decadenza di giunta e consiglio.

Lo scandalo scoppiato nel 2014, vedeva Marino al centro di una bufera, prima con il Pandagate  e poi con il caso degli scontrini e di Imagine. Fratelli d’Italia e M5s presentano un esposto per contestare la legittimità di alcune spese di rappresentanza, sostenute con la carta di credito del Comune.

Marino pubblica sul sito del Comune gli scontrini interessati e la Procura di Roma apre un fascicolo.

Marino 2L’accusa per falso, peculato e truffa  fa riferimento a  56 cene, per circa 13 mila euro, pagate da Marino con la carta di credito, e la predisposizione di atti per compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla sua Onlus un ingiusto profitto di seimila euro, i pm chiedono 4 anni e 8 messi, ridotti di un terzo per la scelta del rito.

Ieri, dopo una camera di consiglio di appena 15 minuti, arriva la sentenza di assoluzione del Gup Pierluigi Balestrieri: assolto dall’accusa di peculato sulla faccenda degli scontrini perché “il fatto non sussiste”; assolto dall’ipotesi di truffa per i presunti contributi versati all’Imagine Onlus perché “il fatto non costituisce reato”.

Marino lascia il tribunale visibilmente commosso: “Sono felice, aspettavo questo esito perchè sapevo di essere innocente. Ringrazio la giustizia, di fronte ad accuse infamanti e a comportamenti dei media e della politica molto pesanti, è stata finalmente ristabilita la verità” – ha commentato Marino subito dopo l’assoluzione – dichiara di aver avuto sempre fiducia nella magistratura  “In Senato, ogni volta che arrivava una richiesta da una Procura, io votavo a favore, anche in dissenso dal mio partito “.

E ora che tutto sembra essere risolto, Marino, non esclude il ritorno.

 

 

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