Referendum, scontri sulla scheda elettorale

Scheda elettorale o spot renziano? Questo è il quesito che, nelle ultime ore, tutti si stanno ponendo. Eppure la scheda elettorale su cui ogni cittadino ha il diritto di votare dovrebbe essere quanto più neutrale possibile. Ma no, non è questo il caso. Vediamo quindi il testo della scheda elettorale svelato da Renzi nella trasmissione Otto e Mezzo e successivamente messo in circolazione su Twitter: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n.88 del 15 Aprile 2016?»

Chiaro no? Semplice e diretto. Sulla scheda elettorale si fa riferimento al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione del numero dei parlamentari, alla riduzione dei costi di funzionamento delle istituzioni, alla soppressione del Cnel e alla revisione del titolo V della Costituzione. E, a naso, si può affermare con certezza che ogni cittadino poco informato si figurerebbe un quadretto roseo e sarebbe propenso – o quantomeno tentato – a votare SÌ. Peccato che dietro a tale quesito semplicista si celano molti tranelli che – stranamente – si sono tramutati in omissioni. Come la riduzione dei costi di funzionamento che risulta essere più un’esca utilizzata per contribuire alla propaganda del SÌ. Peraltro, stupisce che, a differenza della prolissa scheda del referendum di Aprile sulle trivelle, l’attuale scheda del referendum risulta essere fin troppo semplificata.

scheda elettorale

Polemiche e accuse

A puntare il dito contro il governo Renzi e a commentare la formulazione della scheda elettorale è Giorgia Meloni, la quale sulla sua pagina Facebook scrive: «Avete visto la scheda elettorale del Referendum Costituzionale? È una cosa vergognosa, indegna di una nazione evoluta e che dimostra tutta la disperazione del governo Renzi-Boschi-Alfano. Di fatto la scheda è una truffa che spinge chiunque non sia informato a votare SÌ, con il classico sistema della pubblicità ingannevole tanto cara al televenditore Renzi. Il Presidente della Repubblica non ha nulla da dire in merito? A cosa ci serve un Presidente se sta in silenzio quando vengono falsate le più elementari regole democratiche?». E ancora, a rincarare la dose è il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta che dichiara: «Il quesito che abbiamo avuto il piacere di conoscere ieri in TV è un vero e proprio spot per il SÌ – e aggiunge –  sul Referendum per la riforma costituzionale siamo al paradosso! Non abbiamo ancora la data in cui gli italiani potranno, bontà, loro esprimersi, ma abbiamo il fac-simile della scheda elettorale. E che scheda! Il quesito che abbiamo avuto il piacere di conoscere in TV è un vero e proprio spot per il SÌ.»

Tante quindi le polemiche sulla scheda elettorale e le accuse verso Renzi. Certo è che, al di là da come la si pensi sul voto del referendum del 4 Dicembre, la modalità utilizzata per la formulazione della scheda elettorale non è decisamente tra le più neutrali.
Dunque, a conti fatti, non sarebbe stato meglio ricorrere a modalità burocratiche con cui si è votato nei precedenti Referendum Costituzionali? Sarà che il premier Renzi, avendo parlato del suo diètro frònt nel caso in cui vinca il NO, si sta giocando il suo (forse ultimo) tutto per tutto?

 

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