Università, Cantone denuncia la “parentopoli” delle cattedre

Università, c’è anche una sorta di “parentopoli” dietro al fenomeno della fuga di cervelli dall’Italia. Almeno è di quest’avviso Raffaele Cantone, Presidente dell’autorità nazionale anticorruzione. Un nesso definito “enorme” da Cantone che dichiara che l’autorità da lui presieduta è letteralmente subissata di segnalazioni per quanto riguarda nomine e concorsi nelle Università italiane. Certo le segnalazioni non sono condanne, ma la mole di segnalazioni fa presagire che qualcosa i vero c’è. Così i nostri migliori ricercatori, trovandosi la strada sbarrata dai figli dei “baroni” sono costretti ad andare all’estero, dove invece sono trattati con tutti i riguardi. E dire che dieci anni fa la riforma Gelmini proibì la possibilità ai parenti dei professori di insegnare nella medesima università. Ma da allora nulla sembra essere cambiato, anzi, da quel che dice Cantone, la situazione è peggiorata. “In una università del Sud è stato istituzionalizzato uno ‘scambio’: in una facoltà giuridica è stata istituita una cattedra di storia greca e in una facoltà letteraria una cattedra di istituzioni di diritto pubblico. Entrambi i titolari erano i figli di due professori delle altre università. Credo che questo sia uno scandalo e che lo sia il fatto che si sia stati costretti a fare questa operazione; se tutto avvenisse in trasparenza, la legge che nasce dalla logica del sospetto è una legge sbagliata”

 

università
 Raffaele Cantone

Chiamata in causa l’ex ministro Gelmini ha difeso la sua legge affermando che era stata fatta proprio per evitare sospetti nei concorsi all’interno delle Università ma, ha risposto il Presidente dell’anticorruzione «Ho detto che è un paradosso che ci debba essere una legge che stabilisce un divieto che dovrebbe essere scontato».Continuano ad esserci intere dinastie nelle università, specialmente al sud. Celebre il caso dell’Università di Bari dove c’erano il Prof Tatarano ed i suoi figli, gli 8 parenti del Prof Massari ed i 4 del Prof Girone. Addirittura nella facoltà di economia si contavano 42 parenti su 176 docenti. Un malcostume che non sembra passare di moda negli atenei italiani. Inchieste ce ne sono state, son finite sempre in archiviazioni ed i migliori talenti del paese intanti continuano ad andare ad arricchire le università estere.

 

Vai alla home page di LineaDiretta24

Leggi altri articoli dello stesso autore

@MassimoSilla_