Presidenziali USA, Trump attacca Hillary “Non sta in piedi”
OHIO – Tregua finita. Se fino a ieri Trump aveva deciso di optare per una linea morbida sulle condizioni di salute di Hillary, che le avevano impedito di partecipare alla commemorazione dell’11 settembre a Ground Zero, durante un comizio in Ohio sono proprio queste il terreno dove Trump attacca Hillary con maggior enfasi.
“C’è qualcuno di voi che pensa che Hillary Clinton sia capace di stare in piedi per un’ora?“, ha chiesto alla platea di sostenitori durante il comizio. “Non lo so” ha aggiunto. Fino ad ora il Tycoon si era limitato a fare gli auguri di pronta guarigione alla rivale, denunciando però una mancanza di trasparenza nel non rendere pubbliche le cartelle cliniche relative alla polmonite.
LO SCONTRO SI SPOSTA – La salute diventa quindi il nuovo terreno di scontro in questa spinosa campagna elettorale. Se Trump attacca Hillary sulla polmonite, la risposta dei Democratici non si è fatta attendere. Il medico curante di Hillary ha dichiarato che la Clinton è in salute e perfettamente adatta a diventare presidente degli Stati Uniti.
Il medico Lisa Bardack ha poi continuato rivelando come la Clinton si stia ancora riprendendo da una leggera polmonite che in questa forma non è contagiosa. La cura consiste in 10 giorni di antibiotici e, dagli esami fisici, le condizioni della candidata risultano “normali” mentre sono “eccellenti” le condizioni psicofisiche.
DONALD AI RAGGI X – Se la Clinton si è vista quasi costretta a pubblicare le sue cartelle cliniche dopo il famoso svenimento e i continui attacchi sulle proprie condizioni di salute, Trump ha deciso di giocare d’anticipo, presentando i suoi dati clinici durante la registrazione della trasmissione “Dr. Oz show”.
Il quadro che ne esce non è certamente entusiasmante per il miliardario, 184 cm di altezza per 121 kg di peso. 70 anni e l’assunzione costante di statine per abbassare il livello di colesterolo e la pressione sanguigna. Non ci sono però tracce di problemi cardiaci o tracce di Alzheimer, malattia di cui soffrì il padre di Trump.
La sfida dunque si sposta sul medical drama e siamo certi che, da qui alle elezioni, non mancheranno nuovi attacchi e nuove strategie per arrivare sulla poltrona più ambita del mondo.
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