No alle Olimpiadi: la Raggi ha deciso
Il no alle Olimpiadi da parte di Virginia Raggi arriverà a breve. L’idea di comunicarlo all’indomani delle aspettate dimissioni di Marco Rettighieri da Atac, in occasione di un grande evento che la stessa sindaca avrebbe voluto, è sfumata: già, perchè poi sul Campidoglio si è abbattuta un’altra tempesta con le dimissioni del dirigente Consob Marcello Minenna da assessore al Bilancio del Comune di Roma, cui sono seguite quelle di Carla Maria Raineri, capo di gabinetto e di Alessandro Solidoro dall’Ama.
Il no alle Olimpiadi era stato in realtà anticipato già in campagna elettorale dalla Raggi stessa, la quale aveva dichiarato “Se vinco, niente Olimpiadi” per poi contraddirsi durante il confronto Sky con Roberto Giachetti affermando “chiederemo ai romani con un referendum”; mentre, prima ancora, Luigi di Maio su La7 si era così pronunciato: “Se vinceremo noi a Roma, sosterremo la candidatura alle Olimpiadi”. Insomma poca chiarezza nelle idee dei grillini, o quantomeno poca compattezza, tanto che all’interno dello stesso consiglio comunale si erano create delle spaccature: lo stesso Minenna aveva mostrato una certa apertura alle Olimpiadi, così anche Paolo Berdini.
Tuttavia il no alle Olimpiadi della Raggi non ha ascoltato pareri e si prevede che venga annunciato a breve, forse per tentare di coprire il caos in cui si trova ora il Campidoglio. Intanto la sindaca sembra non scoraggiarsi: “Siamo determinati a lavorare per il bene della città. Queste dimissioni non ci spaventano. Diamo fastidio ai poteri forti ma siamo uniti e determinati”. Ha poi proseguito: “Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo”. Sarebbe infatti già stato individuato il sostituto di Rettighieri nella persona di Manuel Fantasia, un ingegnere nucleare, che andrà quindi a ricoprire la carica di amministratore unico di Atac.
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