«Sono populista e rabbioso!», l’ironia di Grillo per la critica
Piazza della Vittoria traboccava di una folla festante e ordinata, palloncini gialli, famiglie felici e tanti, tantissimi giovani, il vento e il sole di una giornata di tramontana contribuivano a illuminare e rendere più brillanti e autentici quei luoghi e quelle vie della Genova di De André,
«Nei quartieri dove il sole del buon dio non dà i suoi raggi, ha già troppi impegni per scaldar la gente di altri paraggi», sembra una frase scritta appositamente per questa domenica di un sentito ‘Vaffa Day 3‘: portare alla luce le zone d’ombra, essere consapevoli che fino ad ora la diversità ha significato privilegi per pochi e il sacrificio e la prostrazione di molti, mentre il MoVimento rappresenta il cambiamento, una diversa forma di pensiero che vuole andare a colmare proprio queste lacune, promuovendo l’equità.
L’ultimo grande della storia a parlare da questa piazza è stato Sandro Pertini, «se fosse vivo sarebbe qui con noi», apre così Grillo.
Si è parlato di reddito di cittadinanza, di politiche sociali e di abbattimento dei privilegi e dei profitti dovuti ad abusi di potere e al guadagno sui soldi pubblici, ai giochi finanziari alla radice di questi esuberi. Con riferimento all’Unione Europea, Grillo propone il referendum sull’euro, illustrando i 7 punti per la questione europea, tutti destinati ad una svalutazione interna della moneta per poter contenere l’inflazione e gestire i consumi e l’oscillazione dei prezzi e per poter contenere il debito pubblico, la soluzione potrebbe essere l’euro a due velocità, stabilire valori diversi della moneta per Paesi diversi, così da poter uscire fuori dalla crisi economica e dalla povertà. In Italia, infatti, ci sono 8 milioni di poveri e il debito pubblico è una voragine in repentina espansione. Un punto in particolare rappresenta una vera svolta fiscale, quello sul « finanziamento per attività agricole e allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni», ovvero un vantaggio fiscale, come un dazio, per i consumi nazionali interni rispetto agli stessi prodotti provenienti dai Paesi dell’UE. Come poter risollevare le sorti italiane? Un forte esempio ce l’hanno dato i rappresentanti pentastellati siciliani, dapprima, e ora i parlamentari 5 Stelle: rinunciare all’eccedenza del proprio stipendio, devolverlo, pretendere il giusto per fare il proprio lavoro, né più, né meno, tornare ad una concezione della politica e del potere più decorosa, più ‘morigerata’ per usare la parola della Taverna. Incrementare microcredito e microimprenditorialità, soprattutto aprendo il mercato del lavoro ai giovani che hanno in mano il futuro del Paese. Le maggiori imprese italiane sono state svendute a holding straniere, l’Italia è stato sempre un Paese con una produzione industriale dovuta alla piccola e media industria, all’artigianato e non alle aziende multinazionali. La protezione del ‘Made in Italy‘ è una priorità per rilanciare la produttività del Paese.
Uno stand della piazza ha accolto i rappresentanti parlamentari, Di Battista, Di Maio, la Taverna, accerchiati da una folla entusiasta ed attenta, hanno spiegato con grande soddisfazione le straordinarie mete raggiunte, il successo del loro lavoro certosino, impegnato, volto all’ideale e non all’inganno, un lavoro portato avanti nei contesti della politica di palazzo, dei poteri sotterranei e occulti che fanno leva su meccanismi illegali e su forme di prevaricazione e competizione sleale, machiavelliche, non sull’onestà e la trasparenza. I cittadini sono stati informati con resoconti dettagliati di tutti i successi raggiunti, le proposte di legge le mozioni e le risoluzioni. Tra le varie commissioni, è importante la vittoria conquistata in commissione giustizia con la riformulazione del reato di scambio elettorale politico-mafioso: non solo soldi in cambio di voti ma anche ‘ogni altra utilità’. Per dire basta ai favoritismi e alle regalie di cui si è alimentata fino ad oggi la macchina della politica con un’avidità distruttiva e illegale. I Grillini si indignano e gridano alle dimissioni immediate per la Cancellieri, chiedono inoltre l’impeachment di Napolitano.
Un importante messaggio ai giovani, non fuggire dall’Italia ma ‘cospirare’ in Italia, battersi con coraggio per ridisegnare le sorti del proprio futuro. E un ringraziamento sentito da parte di Grillo a chi si batte quotidianamente per questo « Ringrazio i parlamentari del Movimento per tutto quello che fanno, ormai mi hanno superato. Io non ho più l’età. Abbiamo mandato in Parlamento donne senza silicone o culi di plastica, donne che lavorano, che sanno cosa vuol dire lavorare».
L’intervento dell’esponente di ‘Occupy Wall Street‘ ha rafforzato il senso del Movimento: « E’ un momento storico – ha detto – siamo orgogliosi di tutti voi, siamo parte della storia che si sta svolgendo, del destino umano e il M5S è il più importante movimento sociale al mondo. Noi diciamo il denaro fuori dalla politica. Vogliamo che il M5S vinca le elezioni non solo in Italia ma anche in America per raggiungere un risultato comune».
Il concerto dei Meganoidi e l’intervento di Dario Fò hanno allietato la festa, quest’ultimo ha sostenuto con forza la necessità di dare nuova linfa alla cultura italiana.
Una giornata memorabile per la democrazia italiana, perché non ha rappresentato il comizio di una politica velleitaria fatta di belle parole, ma la concretezza di decisioni politiche incisive e reali, nate dalla coerenza di pensiero e azione.
Eva Del Bufalo